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Un libro da leggere ma anche da “vedere” grazie al viaggio attraverso i beni culturali, i monumenti, gli scavi archeologici in cui i narratori, Matteo Cecchi e Maurizio Toccafondi portano il lettore ad immergersi; zone fiorentine descritte attraverso la rete sociale che le anima e, per chi le ha vissute negli anni ’50 - ‘70 o per chi, invece, ha vissuto un’altra Firenze (ma la vita lavorativa di Maurizio si estende in tutta la regione Toscana) è l’occasione per scoprire la trasformazione che il tempo e gli eventi più significativi hanno interessato la nostra terra toscana. E così, a tratti, sembra di leggere la vita di Maurizio Toccafondi raccontata dai monumenti, dal rione Lippi di Rifredi a Firenze dove nasce il 31 Ottobre 1956, fino ai luoghi sestesi che hanno suggerito a Collodi la scenografia per il suo Avventure di Pinocchio, come sostiene Nicola Rilli in Pinocchio in casa sua. Da Firenze a Sesto Fiorentino. Realtà e fantasia di Pinocchio (1973) “Perché, ragazzi miei, Pinocchio è stato scritto a Castello che ora è una frazione del Comune di Firenze, ma che allora era nel Comune di Sesto Fiorentino.” Maurizio che da bambino, è osservato da ciò che osserva dalla sua casa di Sesto Fiorentino: “il profilo superbo e gentile del duomo di Santa Maria del Fiore, la sagoma austera di Palazzo Vecchio”, e dove dalla stessa finestra il 4 Novembre 1966 vedrà il lago di mare in cui è sommersa Firenze; “il 4 è il giorno della tragedia. Dalle prime ore della notte le fognature esplodono. Dalle ore 4:00 in poi l’Arno straripa, ed è la catastrofe. I Toccafondi se ne accorgono la mattina successiva: si alzano, guardano dalla loro casa sestese verso Firenze e scorgono «un lago al posto della città».
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