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Una vittoria amara. Diari e lettere di Giulio Tamassia e di sua moglie Bianca (1943-1945) - Renato Tamassia - copertina
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Una vittoria amara. Diari e lettere di Giulio Tamassia e di sua moglie Bianca (1943-1945) - Renato Tamassia - copertina
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Descrizione


Costruito come un puzzle o un mosaico volto a narrare il tragico biennio 1943-45, dallo sbarco angloamericano in Sicilia alla fine dell'immane conflitto mondiale, il libro raccoglie ampi stralci dei diari e della corrispondenza di un alto ufficiale dell'esercito italiano e di sua moglie, oltre che di alcuni loro parenti ed amici. L'alto ufficiale è il generale Giulio Cesare Tamassia, che dopo l'armistizio del settembre 1943 da Trieste raggiunge la capitale e vive i nove mesi di "Roma città aperta", collaborando al Fronte militare clandestino, al fianco del colonnello Giuseppe Corderò Lanza di Montezemolo. Medaglia d'argento al valor militare, dopo la liberazione di Roma fu nominato Comandante del Presidio Militare della capitale. La moglie, Bianca Mazzarotto, è una donna dal carattere forte, colta, apprezzata come scrittrice e studiosa di letteratura. Trasferitasi da Trento con il figlioletto Renato a Venezia e poi a Scomigo, in provincia di Treviso, segue di qui giorno per giorno, con trepidazione, le sorti del marito e dell'Italia. La loro è una testimonianza di quel periodo storico. Le difficoltà della vita quotidiana, la nostalgia della libertà, il dolore per la patria ferita, la disperazione per i tanti morti e le drammatiche devastazioni sono i temi ricorrenti di queste pagine, insieme alla constatazione che, fra tante speranze, la lotta di liberazione fu anche apportatrice di amare disillusioni. Introduzione di Mario Avagliano.
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Dettagli

2013
29 maggio 2013
521 p., ill. , Brossura
9788860430816

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MaurizioP
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Un libro impegnativo che riporta le osservazioni, i dubbi, le scarse prospettive di due protagonisti (Bianca e Giulio) della guerra fascista nel 43-45 dopo l ‘ 8 settembre. I due, lontani per ragioni diverse lui militare costretto alla scarsa azione dalle disposizioni vaghe e contraddittorie dell’esercito, e lei, la madre, donna di carattere molto attiva e indipendente, attenta e colta osservatrice della guerra e delle sue vicende). Distrutta la loro casa dalle bombe tengono una corrispondenza puntuale ma poi rallentata, quasi sporadica ed inconcludente per via delle difficolta’ delle poste e dei canali di comunicazione e della censura che cancella intere parti delle lettere. In mezzo a questo un bambino, Renato, che cresce, gioca, e si rende conto un poco per volta che non vede suo padre da quasi due anni. Lui, ingegnere, generale dell‘esercito che fa capo al CLN di Roma poiche’ si e’ rifiutato di andare a Salo’ e vive in clandestinita’ a Roma. Poi si accredita al Ministero ma non trova la strada giusta e assiste alle liti e alle diatribe dei generali e della politica in assenza di linee precise, almeno allora. Assiste con orrore e dolore al ricupero e riconoscimento delle salme delle Ardeatine. Lei alla prova colle molte difficoltà quotidiane tra cui il provvedere il cibo e il freddo dell’inverno 44, i bombardamenti vicini e lontani, e gli arei pippo che bombardavano le luci nel coprifuoco. Il tutto con i residui pericolosi delle bande di fascisti e tedeschi che minacciavano rappresaglie contro partigiani e civili. Un quadro molto molto interessante documentato con riferimenti accurati e precisi di un periodo storico complicatissimo e domande sul futuro con considerazioni e note su polemiche da cui , evidentemente, non siamo ancora del tutto usciti.

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