Emiliano Gucci tiene ben teso il filo della narrazione lasciando il lettore in un continuo stato di inquietudine mista a curiosità, alla ricerca di comprendere, oltre a quello che accadrà, ciò che è già accaduto. Finalista al Premio Letterario Chianti 31ma edizione 2017/2018
"Ho messo una pietra sopra la nostra tragedia. " "Non fu soltanto tragedia." Rimasero in silenzio a guardarsi ma a tratti sembravano non vedersi più. "Ma venne quella, e si mangiò tutto," disse lei.
Michele e Marta - colti in due giornate particolari. Nella prima, Michele corre alla stazione per incontrare Marta: i due non si vedono da dieci anni. Dal giorno in cui un evento tragico, che a poco a poco torna alla luce, ha spezzato la coppia. Lei lo accoglie con freddezza, anzi con fastidio. Ma Michele e determinato, vuole ricominciare, in nome di un amore assoluto, impareggiabile, che lui e certo non sia dissolto. Eppure Marta ha una nuova vita - lui lo sa -, un nuovo amore, forse meno intenso ma più rassicurante, e non vuole rinunciarvi. L'elettricità fra i due è palpabile e a tratti non sembra possibile evitare che tutto ricominci, tuttavia ciò che continua a unirli è quanto forse impedisce loro di riavvicinarsi completamente. Nella seconda giornata, a distanza di altri dieci anni, ancora loro due, ancora il loro amore, irrisolto e per questo tanto più tenace; Michele e Marta, allacciati da un mistero che pare impossibile sciogliere e che deflagra nel bianco della neve che tutto ricopre. A narrarci queste due giornate è la voce di chi Marta e Michele hanno perduto, che li osserva e li racconta con sguardo al tempo stesso ultraterreno e innocente. Seguendo le sue parole, scendiamo in profondità nella complessità del dolore, dell'amore, delle relazioni fra gli esseri umani.)
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