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Commovente omaggio di grandi artisti al sommo Morricone
davvero un bel lavoro... personalmente seguo il maestro morricone dal 2004 e ho avuto la fortuna di assistere ai due concerti veronesi dopo l'esibizione protagonista del dvd "arena concerto", ed ogni volta è un'emozione incredibile. mi spiace solo che in questo disco non compaia "saharan dream", interpretata da amii stewart, e "nella fantasia" di sarah brightman. spero che i nuovi progetti audio-video rendano sempre più giustizia alla musica del nostro premio oscar!
Nell'anno dell'Oscar alla carriera (dopo averlo sfiorato in passato con ben 5 differenti colonne sonore), un nutrito gruppo di artisti di fama mondiale decidono di riunire gli sforzi e dedicare al + geniale compositore italiano del secolo un tribute album che è - sin dal titolo - un atto d'amore: We all love Ennio Morricone. Diciassette tracce, più o meno opportunamente rivisitate, raccontano quarant'anni di storia musicale italiana e mondiale... Se la I Knew I Loved You di C'era una volta in America interpretata da Celine Dion e la title track Once Upon a Time in the West timidamente riarrangiata da Bruce Springsteen spiccano più che altro per i nomi degli interpreti, la cavalcata folle di The ecstasy of gold dei Metallica e la trascinante versione funky di The Good, the Bad and the Ugly ad opera di Quincy Jones con alle tastiere Mr. Herbie Hancock si distinguono per originalità e carattere. Ottime anche Conradiana eseguita da un impeccabile Andrea Bocelli e l'arrangiamento a canzone di Lost boys calling (dal tema de Il pianista sull'oceano) eseguito da Roger Waters con la chitarra per una volta compassata di Eddie VanHalen. Ma il pezzo che più di tutti dà i brividi all'ascoltatore è quello eseguito e diretto da Morricone stesso: Gabriel's Oboe, dalla strepitosa colonna sonora di Mission. Un bel disco, non c'è che dire, anche se forse non amalgamato alla perfezione: se infatti il valore dei pezzi era già assodato, l'armonizzazione delle loro rivisitazioni ha ottenuto poca attenzione. Saltare da pezzi puramente classici come Conradiana alle furiose cavalcate di The ecstasy of gold ha un effetto più che stridente, come anche il galleggiare sulle note di Gabriel's oboe per poi ritrovarsi immersi nelle atmosfere pop anni '70 a base di "papapapapapapparà!" di Con migo... ma se la forza dell'amore è l'essere tutto istinto e zero ragione, si può perdonare questo peccato veniale. Da Oscar!
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