What Are We Locks to Do?

Il pianista e compositore belga, uno dei padri nobili del nuova musica europea, al confine fra lo spirito classico e la sensibilità contemporanea, dai lontani (e ormai leggendari) dischi firmati Soft Verdict fino alle emozioni dei rinnovati percorsi tracciati oggi, con il suo ultimo lavoro discografico "What are we, locks, to do?” la seconda parte della trilogia "Cran aux Oeufs” . Un album per voce e pianoforte, ispirato – con la consueta libertà intellettuale ed espressiva - all'Egitto del terzo secolo a.C., all’antica Alessandria e al poeta Callimaco, alla famiglia reale di Tolomeo e soprattutto alla figura della regina Berenice. Intreccia mito e realtà, indaga sul potere politico e l'influenza culturale dell’antica civiltà egizia. La formazione del primo album della trilogia (“Charaktersketch”) è stata un ensemble, il secondo è il suo decimo album per piano e voce, il terzo lavoro della trilogia sarà per orchestra sinfonica. Wim Mertens, con queste scelte. vuole garantire un "open continuum", un finito senza chiusure. E rimane il suo linguaggio originale e riconoscibile. Una musica senza tempo e senza nome, dove il compositore è prima di tutto un performer-pianista e un cantante. Mertens considera questo approccio come un “teoria pratica” e una “prassi teorica”.