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The Willie Nelson Family
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"Family Bible", scritta nel 1957, fu una delle prime composizioni di Willie Nelson ispirata dalla nonna che cantava "Rock of Ages" e leggeva dalla Bibbia dopo cena. Willie, quando era ancora un giovane cantautore in difficoltà, si trasferì a Houston e vendette la canzone a Paul Buskirk, che arruolò il cantante Claude Gray per registrare le canzoni scritte da Nelson (incluse "Family Bible" e "Night Life"). La versione cantanta da Gray di "Family Bible" fu pubblicata come singolo a febbraio del 1960 e raggiunse il 7° posto nella classifica Hot Country Singles di Billboard. Questo successo permise a Willie di trasferirsi a Nashville, dove iniziò la sua carriera come cantautore.
Willie ha registrato la sua versione di "Family Bible" per la prima volta nel 1971, è stata inclusa nel suo album 'Yesterday's Wine' ed è diventata un punto fermo delle sue performance dal vivo. La nuova registrazione in studio di "Family Bible" inclusa nel nuovo The Willie Nelson Family diventa un'aggiunta essenziale al catalogo di Willie.
L'album The Willie Nelson Family comprende infatti 12 capolavori del repertorio della famiglia Nelson, attinge alla profonda tradizione Americana (tra cui A.P. Carter "Keep It On The Sunnyside" e l'inno tradizionale "In The Garden") e celebra inoltre i classici della canzone d'autore, da Hank Williams ("I Saw The Light") e Kris Kristofferson ("Why Me") a George Harrison ("All Things Must Pass") e Willie Nelson (che ha scritto metà delle composizioni dell'album). Prodotto da Willie Nelson e Steve Chadie, registrato da Chadie al Pedernales Studios di Austin, Texas.
“Heaven and Hell", "Kneel at the Feet of Jesus", "Laying My Burdens Down" e "Family Bible" - sono tra le ultime registrazioni che Willie ha realizzato con il suo batterista e amico Paul English. Willie e Paul suonarono insieme per la prima volta a Fort Worth nel 1955, lui divenne il batterista ufficiale di Willie nel 1966 e membro essenziale della Family fino alla sua scomparsa, all'età di 87 anni, l'11 febbraio 2020.
The Willie Nelson Family è il terzo album in studio di Willie Nelson ad essere pubblicato da Legacy. First Rose of Spring, pubblicato il 3 luglio 2020, è entrato nella classifica Billboard Top Country Albums al numero 5, rendendo Willie Nelson il primo artista ad avere un album Top 10 in ogni decennio - sette in tutto - da quando Billboard ha lanciato la sua classifica Top Country Albums nel gennaio 1964; First Rose of Spring è il 53° album Top 10 di Willie. That's Life, la seconda raccolta di Willie dei brani del repertorio di Frank Sinatra, è stata pubblicata il 26 febbraio 2021 e ha debuttato al primo posto delle classifiche Jazz Albums e Traditional Jazz Albums di Billboard.
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Gerardo
28 luglio 2022
Willie ci porta a casa sua, con la sua famiglia. .
Il 2021 si è chiuso con il secondo disco di Willie Nelson nell'anno, dopo lo splendido "That's Life", dove Willie faceva, benissimo, Frank Sinatra. "The Willie Nelson Family" è un progetto, ancora una volta, diverso dai precedenti, dove Willie, 88 anni, riunisce la sua famiglia, i figli Lukas e Micah, le figlie Paula e Amy, e la sorella Bobbie, splendida pianista anche a 91 anni. Una famiglia incredibile, un'autentica saga dell'America migliore. Stavolta non c'è Buddy Cannon in produzione e tutto viene registrato nei suoi studi di Padernales, in Texas, proprio come una cosa intima, fatta in pieno relax, a casa sua e il risultato è ottimo, come sempre. Un album breve, poco più di mezz'ora, con canzoni anche famosissime e forse un po' inflazionate, ("I Saw The Light", "Keep It On The Sunnyside", "Why Me"..), ma che acquistano un nuovo senso se viste come tracce utili a creare quel clima di festa in famiglia. E' come se Willie ci invitasse a casa sua, a cantare con lui e i suoi famigliari. Ovviamente c'è anche la sua band, con l'ultima apparizione del batterista/percussionista Paul English, morto poco dopo queste sessioni. Il repertorio è molto legato al gospel, alle canzoni religiose o, meglio, spirituali, scritte dallo stesso Nelson o prese dalla tradizione o da altri musicisti. Curiosa la scelta di "All Things Must Pass" di George Harrison, cantata da Lukas, che stacca un poco dal resto dei pezzi. Nessuna grande sorpresa, ovviamente, ma la solita grazia speciale di un uomo incredibile, questa volta circondato dall'affetto della sua famiglia. Tutto qui, musica senza tempo, godibilissima e con una toccante Bobbie Nelson: ho sempre amato il suo tocco al pianoforte nei tanti dischi del fratello. Album non essenziale, ma io me lo tengo stretto.
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