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Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2024
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Gli Insomnium sono ormai un gruppo affermato con un contratto importante ed una spiccata popolarità che li inserisce di merito (o per ruffianeria verso il genere, diranno alcuni) nel panorama del melodic death metal finlandese. Con Winter’s Gate, il gruppo finnico esce dalla propria comfort zone e va incontro ad una sfida nuova. Quella della lunga suite, a traccia unica, è una sfida che ha, in campo metal, illustri predecessori. Penso a Crimson degli Edge of Sanity, vera e propria pietra angolare, o al più recente riuscitissimo Beyond the Shores degli italianissimi Shores of Null. Il numero magico ruota sempre attorno alla sfera dei 40 minuti, quasi una sezione aurea che convoglia tensione narrativa, ispirazione musicale e percezione del tempo nella dimensione dell'ascolto ininterrotto, così poco di moda ormai, nell'era del fast food digitale che snocciola brani come pop corn al cinema. Winter's Gate si inserisce in modo più che soddisfacente in questo panorama fatto di rischio, coraggio e volontà espressiva. L'album è basato su un racconto del buon Niilo, generosamente dispiegato lungo tutto il booklet su sfondo bianco. Il consiglio è quello di leggerlo prima di abbandonarsi alla musica così che questa possa poi rafforzare, nella nostra già stimolata immaginazione, i momenti più intensi della narrazione. L'opera non è pretestuosa nè autoreferenziale, trasuda una sincera voglia di raccontare che non può non far bene alla musica stessa. Il loro merito principale è quello di saper comporre dei platter che si ascoltano con molta facilità ma lasciano il desiderio di farsi riascoltare a ruota attraverso un robusto impatto emotivo. E qui, qui risiede il successo di Winter’s Gate, riproponendo il sound Insomnium più snellito rispetto ai tradizionali full lenght ma mai scevro di quel sostrato emotivo che sul piano strumentale supporta linee vocali ed esigenze narrative.
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