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“Momo a Les Halles” descrive le vicende di Momo, un ragazzino di quattordici anni che, insieme alla sorella Marie, si trovano a dover sopravvivere a Parigi nel periodo della Seconda Guerra Mondiale. Spinto dalla fame, il giovane Momo si trova a cercare lavoro: lo troverà al mercato di Les Halles, prima come pescivendolo, poi come fruttivendolo, arrivando infine a diventare responsabile di un servizio di ristorazione a domicilio. Purtroppo, però, la sua fortuna è destinata ad esaurirsi: verrà incarcerato nel campo di Drancy, dove dovrà combattere per la propria vita senza sapere nulla della sorte toccata a sua sorella e ai suoi amati genitori. Trovo che questo romanzo ci trasporti nel periodo dell’Olocausto con vivida realtà e accesa speranza: le sue pagine sono costellate di personaggi positivi che cercano di aiutare i due ragazzi e, nonostante l’indimenticata atrocità delle deportazioni, ci lasciano un messaggio di speranza. Essi forniscono ai due ragazzini un senso di famiglia in un mondo senza punti di riferimento: tra tutti, non va dimenticata la figura di Bulle, prostituta dai tratti un po’ filosofici e molto pratici, quasi una mamma per Momo e le sue giustificate insicurezze. La narrazione scorre veloce nonostante il tema trattato e l’autore si dimostra una penna vivida e di cuore.
Il personaggio principale del romanzo “Momo” è un ragazzino che, a quattordici anni, si trova a dover sopravvivere a Parigi durante il secondo conflitto mondiale insieme alla sorella minore. Maurice e Marie Moscowitz vengono nascosti nel sottotetto di un palazzo parigino nei pressi del famoso mercato delle Halles dal proprietario della ditta dove lavorava il padre, contabile, prima di essere deportato in un campo di sterminio nazista per perché ebreo. La raccomandazione che viene fatta ai due ragazzini è di non uscire da lì e di tener nascoste le loro origini ebree, ma quando la scorta di cibo termina il Momo è costretto a trovarsi un lavoro per procurarsi da vivere. Così si fa assoldare al mercato di “Les Halles” prima da un pescivendolo, che gli insegna i trucchi del mestiere, poi, da un venditore di frutta e verdura e, infine viene notato da un avventore del locale dove il ragazzo lavora come cameriere e si improvvisa, con grande successo, responsabile di un servizio di ristorazione a domicilio. La sua scalata verso il successo sembra inarrestabile quando viene interrotta bruscamente dall’internamento nel campo di Drancy, alla periferia della capitale. Lì all’oscuro del destino di Marie e dei genitori, Momo cede quasi alla disperazione, ma viene salvato dalla solidarietà e dalla forza d’animo di altri prigionieri che inconsapevoli del crudele destino che li attende gli danno la forza di reagire. Momo è un eroe moderno nel suo modo di affrontare le avversità della guerra con spirito di iniziativa, nel cercare giorno dopo giorno un motivo per superare le difficoltà che gli si presentano innanzi, si prende cura dell’istruzione della sorellina a cui non toglie mai la speranza di un futuro più roseo. La trama è popolata da una serie di personaggi che fanno quasi da genitori ai ragazzi e rendono l’ambientazione più viva, incarnando il bisogno di comunità, solidarietà e coesione, in un mondo senza più punti di riferimento.
Momo non è ebreo, eppure un giorno come altri del 1941 deve fuggire via, insieme alla sorellina, per potersi salvare. Siamo in Francia, una nazione che come molte altre priva dei diritti chiunque abbia origini ebraiche. Senza sapere che fine abbiano fatto i genitori, Momo si rimboccale maniche per poter provvedere a se stesso e a Marie, senza poter rivelare nulla di se. Sarà il quartiere francese di Les Halles ad aprirsi a lui con nuove opportunità di lavoro e crescita, con i variopinti commercianti che incontrerà, o come la colorata e spumeggiante Bulle, la prostituta che abita accanto a loro e che diventerà la loro famiglia. Un romanzo corale che racconta uno dei tanti soprusi alla libertà degli anni in cui l’antisemitismo era la regola base, con note che toccano il cuore nell’inseguire questo ragazzino diventare uomo ed affrontare la vita con il coraggio che rimane addosso dopo epoche del genere.
Recensioni
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