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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
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16 marzo 1978: un giorno sbagliato. Un giorno che, destinato a entrare nella storia italiana come inizio di una nuova fase democratica, diventa improvvisamente tutt’altro: il giorno della violenza e della ‘geometrica potenza’ di fuoco delle armi.
Le ore che preparano alla giornata del rapimento di Aldo Moro e alla strage dei cinque uomini della scorta cominciano già la sera che precede il 16 marzo, con le trame politiche e gli ultimi preparativi dei brigatisti. Parte da qui il racconto delle 24 ore che passeranno alla storia come ‘Il caso Moro’. Giovanni Bianconi ricostruisce e intreccia i punti di vista dei protagonisti – le vittime come i carnefici – con gli scenari della vicenda: da casa Moro al covo dove il presidente della DC fu rinchiuso, dalle riunioni segrete nelle stanze del potere alle discussioni in Parlamento, dalle assemblee nelle università alle scuole. Sono ore che vedono un crescendo di azioni, reazioni e colpi di scena. A fine giornata la consapevolezza di essere entrati nel momento più buio della storia repubblicana raggiungerà il culmine. È già allora evidente ciò che alimenterà per anni l’affaire Moro: dai misteri veri e presunti sull’azione dei terroristi al retroterra del sequestro, fino al ‘muro contro muro’ tra lo Stato e le Br che ha portato alla morte del prigioniero e – soprattutto – del suo progetto politico.
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Di primo acchito si possono nutrire dubbi per la scansione oraria che Bianconi offre della funesta giornata: che cosa può offrire di nuovo al lettore una semplice cronaca degli eventi? A parte la considerazione che Bianconi è uno dei giornalisti che meglio hanno studiato l'affaire Moro ( si veda l'interessante "Eseguendo la sentenza", da me già recensito su IBS), la risposta è semplice: questo libro non è solo una cronaca della giornata. Infatti per ogni ora presa in considerazione con una ricostruzione secca e precisa degli eventi principali, Bianconi offre un affondo che esamina lo sviluppo futuro di quei fatti nei giorni successivi di quella terribile successione: si veda per esempio il 10° capitolo che chiude la giornata, ma che si proietta su quella drammatica del 30 aprile, quando la moglie di Moro riceve la telefonata delle BR che chiedono un intervento decisivo di Zaccagnini a favore della trattativa. L'intervento non ci sarà e quello segna il momento di rottura fra la famiglia e le istituzioni. Ma il libro mette anche a nudo la drammatica impreparazione e conseguente impotenza delle istituzioni di fronte all'evento: la descrizione (pp 98- 101)del primo vertice fra Cossiga e tutti i massimi organi di polizia e intelligence delle ore 12,30 è imbarazzante e penosa ancora oggi, E ancor più leggere dell'autoassoluzione di Cossiga del 1980 per tale inadeguatezza istituzionale: lo stato della DC, dopo anni di barbarie terroristica, concepisce soltanto il binomio democrazia/impotenza! E sa solo smantellare nel 1975 il nucleo speciale di Dalla Chiesa, forse colpevole di avere avuto successo contro il primo gruppo BR di Curcio e Franceschini)! Per questi approfondimenti, che offrono altrattanti spunti al lettore e danno il senso della sinistra grandezza dell'evento e del suo carattere di "rivelazione" di un'epoca, il libro merita il posto nella collana laterziana e anche un'attenta lettura.
Molto ben scritto, equilibrato nell'argomentazione: Bianconi è forse il più bravo fra i giornalisti italiani che si misurano con la forma della scrittura saggistica (più bravo di lui solo Stajano). La mole di documenti citata e analizzata è di grande interesse per capire cos'era in gioco quel giorno. Da avere nella piccola biblioteca dei testi importanti sulla vicenda Moro. Magari come ottimo punto di partenza.
Una descrizione quasi minuto per minuto (con puntate in avanti e indietro nel tempo) di quello che avvenne il giorno del rapimento Moro. Interessante; non entusiasmante.
Recensioni
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