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«69 è l'epopea di una generazione che scopriva l'amore, la musica e l'impegno politico» - Tuttolibri
«Il ritratto scanzonato di un gruppo di ragazzi che del mondo non vogliono prendere nulla se non ciò che può avere lo scopo contingente di intrattenere.» - La Stampa
«Romanzo di formazione dell'87 dove un io narrante adolescente, Ken, fa esperienza delle prime vampe sentimentali, della musica e della cultura pop, della politica, degli slanci ribelli e libertari che avevano coinvolto il Giappone» - Marco Del Corona, La Lettura
Grazie alla passione per il rock, l'arte e il cinema sperimentale e sulla scia dei moti studenteschi di fine anni Sessanta, il diciassettenne Ken e i compagni di liceo assicurano un alito di vita nuova alla provinciale Sasebo, cittadina portuale sulla costa occidentale del Kyushu dominata da una base navale americana. Ken e i suoi amici barricano la scuola e organizzano un festival all'insegna di arte e musica rock, una pennellata di colori rivoluzionari contro il grigiore della quotidianità e alla conquista del cuore di Lady Jane (come la canzone dei Rolling Stones), soprannome della ragazza di cui il protagonista è follemente innamorato.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Libro singolare, insolito rispetto al tipico stile di Ryu Murakami. Scritto in prima persona, una sorta di racconto autobiografico adolescenziale dell'autore nel mitico 1969. Divertente, a tratti irriverente, lo scrittore narra in maniera spensierata aneddoti interessanti della propria gioventù senza prendersi troppo sul serio e con grande onestà intellettuale. Lettura utile e sfiziosa per tutti.
Divertente, sfrontato, ironico, scapestrato, 69 è il racconto di una generazione descritta da Murakami come entusiasta all’idea di fare cose nuove e trasgressive, ma, allo stesso tempo, superficiale, frettolosa, avventata e pavida. Per questo è dissacrante e divertente. La voce narrante e protagonista della storia è un adolescente antieroe che, per i più futili motivi, paludati furbescamente da alti ideali o grandi progetti, passa disinvoltamente da un episodio goliardico all’ altro. La musica, il cinema (principalmente europeo), la politica, le ragazze, tutto viene trattato allo stesso modo, con quello che l’autore stesso, nella postfazione, definisce l’ “approccio umoristico” , quel prezioso distacco che è possibile esercitare solo nella maturità, quando ci si è lasciati alle spalle la presunzione giovanile di prendersi troppo sul serio. Non a caso 69 è stato pubblicato più di dieci anni dopo Blu quasi trasparente, che è considerato più cupo, violento, pesante, amaro. Quella stessa generazione degli anni ’70 così nichilista e senza speranza, quasi votata all’autodistruzione, ribalta completamente la prospettiva, ridendo di sé stessa in 69. Un romanzo divertente e interessante, scanzonato, ironico ed autoironico, assolutamente consigliato - ma non rappresentativo del Murakami Ryu più conosciuto, infinitamente più dissacrante e cupo, violento e amaro.
69» di Murakami Ryū, ovvero gli anni ‘70 in Giappone. Sembra quasi impossibile immaginare una controcultura simile in un paese come il Giappone, ed è ancora più difficile pensare che questo movimento possa partire dalla periferia, anziché dal centro. Ma è proprio nel Kyushu, l’isola più meridionale dell’arcipelago giapponese, che si trova la più grande base amaricana del paese. Porta con sé locali fumosi, prostituzione, ma anche jazz, rock n’roll e nuove idee politiche. Ed è qui che prende avvio questo romanzo, assolutamente sincero è autobiografico. Murakami Ryu, autore giapponese tra i più noti anche all’ estero, non ha problemi a dipingersi come un ragazzo superficiale, un po’ sobillatore, vanesio, ciarliero, interessato alla cultura solo perché la cultura interessa alle ragazze. Ed è proprio per amore della sua «Lady Jane» che la rivoluzione avrà inizio. Un romanzo divertente e scanzonato, pubblicato da una casa editrice - Atmosphere Libri- tutta da scoprire.
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