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A cantare fu il cane - Andrea Vitali - copertina
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A cantare fu il cane

Descrizione


Una nottata turbolenta, ladri, fughe, amori, e un bastardino ringhioso e mordace.

La quiete della notte tra il 16 e il 17 luglio 1937 viene turbata a Bellano da un grido di donna. Trattasi di Emerita Diachini in Panicarli, che urla «Al ladro! Al ladro!» perché ha visto un’ombra sospetta muoversi tra i muri di via Manzoni. E in effetti un balordo viene poi rocambolescamente acciuffato dalla guardia notturna Romeo Giudici. È Serafino Caiazzi, noto alle cronache del paese per altri piccoli reati finiti in niente soprattutto per le sue incapacità criminali. Chiaro che il ladro è lui, chi altri? Ma al maresciallo Maccadò servono prove, mica bastano le voci di contrada e la fama scalcinata del presunto reo. Ergo, scattano le indagini. Prima cosa, interrogare l’Emerita. Già, una parola, perché la donna spesso non risponde al suono del campanello di casa, mentre invece è molto attivo il suo cane, un bastardino ringhioso e aggressivo che si attacca ai polpacci di qualunque estraneo. E il Maccadò, dei cani, ha una fifa barbina. "A cantare fu il cane" ci offre una delle storie più riuscite di Andrea Vitali. I misteri e le tresche di paese, gli affanni dei carabinieri e le voci che si diffondono incontrollate e senza posa, come le onde del lago, inebriate e golose di ogni curiosità, come quella della principessa eritrea Omosupe, illusionista ed escapologa, principale attrazione del circo Astra per le sue performance, ma soprattutto per il suo ombelico scandalosamente messo in mostra. E per la quale, così si dice, ha perso la testa un giovanotto scomparso da casa…
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Dettagli

2018
Tascabile
15 marzo 2018
421 p., Brossura
9788811602033

Valutazioni e recensioni

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Francesco
Recensioni: 3/5

Io penso che non sia né splendido, né pessimo. L'ho letto velocemente e volentieri.. Solo a volte un po’ troppo prolisso su certi particolari .marginali.

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luciano
Recensioni: 5/5

Tutto avviene a Bellano in tre giorni, dal 17 al 19 luglio del 1937. E' una storia divertente, rilassante, un antidoto alla tristezza legata a questa pandemia che ci costringe in casa da un anno. Benvenuto, Andrea Vitali.

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Gianni F.
Recensioni: 3/5

Romanzo con situazioni spiritose a volte incredibili, come Vitali ci ha da sempre abituati. Tanti protagonisti, tante situazioni, tanto divertimento e la solita pittoresca Bellano sullo sfondo.

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Conosci l'autore

Andrea Vitali

1956, Bellano (Lecco)

Dopo aver frequentato «il severissimo liceo Manzoni» di Lecco, Andrea Vitali si laurea in medicina all'Università Statale di Milano ed esercita la professione di medico di base nel suo paese natale. Scrittore molto prolifico, ha esordito nel 1990 con il romanzo breve Il procuratore, ispiratogli dai racconti di suo padre; nel 1996 ha vinto il Premio letterario Piero Chiara con L'ombra di Marinetti, ma il grande successo lo ha ottenuto nel 2003 con Una finestra vistalago (Premio Grinzane 2004). Nel 2006 ha vinto il Premio Bancarella con il romanzo La figlia del Podestà; nel 2009 il Premio Boccaccio e il Premio Hemingway. Tra i numerosi romanzi, ricordiamo: nel 2011 La leggenda del morto contento e Zia Antonia sapeva di menta. Nel 2012 Galeotto fu il collier e Regalo...

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