Il Chronicon S.Sophie, a dire di Berteaux, porta «in testa un obituario che va fino all'anno 1137, in cui gli ultimi anni, dopo il 1119, son dovuti ad una mano diversa da quella che scrisse le altre note. Non si tratta punto di un obituario, ma di tabelle di anni nelle quali son registrate alcune note cronologiche e alcuni avvenimenti storici importanti».1 Le carte giunte fino a noi, purtroppo, si riferiscono solo al periodo della nuova Urbe, quello seguito alla rifondazione della città e dei paesi, da una parte all'altra della diocesi, dopo il catastrofico sisma del 1348. Assistiamo cioè al solo riassetto post nascita di più arcidiocesi, compresa quella napoletana, che diede vita al nuovo Regno di Napoli, quando finalmente anche la Signoria della Regina di Sicilia Ultra e Citra, Giovanna I d'Angiò, divenne sede metropolitica. Berteaux diceva infatti che l'archivio del monastero di S.Spirito si conserva «in gran parte» nell'Archivio Comunale di Benevento, ma che «le carte cominciano dal 1356», essendo andate perdute quelle precedenti.2 In buona sostanza, l'Obituario Beneventano, pur rifacendosi a notizie che nel concreto partono dal 1160, osservando la frammentaria documentazione pervenuta, sembra apparecchiato in una forma più vicina a noi, che ci riporta alla solita data della rifondazione post sisma, cioè dal 1349 in poi. Esso «consta in tutto di centundici carte (le ultime due non numerate), le quali sono riquadrate e rigate e misurano mm 185 di larghezza per 260 d'altezza».3 Sebbene siano state spostate di posizione e ricucite ora alla rifusa, ora secondo un nuovo schema che ruotasse intorno alla nuova Benevento e non più all'ex urbe Vetere, lo studioso affermò che anche la numerazione «fu fatta con molta probabilità nel sec.XVII, quando fu nuovamente rilegato il volume, come può desumersi dalla scrittura». Così Garufi: - Nessuno indizio ho potuto rinvenire che faccia pensare ad una numerazione più antica.4 «Oltre i fogli di risguardo, si notano otto quaternioni, un ternione e tre quinternioni, la c. 3 è rilegata per mezzo d'una striscetta di pergamena. E' da ritenere però che originariamente ques a c. 3 abbia avuto la sua rispondente nella c. 28 che manca, in modo da riunire i primi tre quaternioni. Questa congettura, a mio avviso, non ammette alcun dubbio. La datazione dei mesi, che comincia colla c 411, procede regolarmente». 1. S.Agata [Gothorum, cui unitus episcopatus Sessule]. 2. Avellino [suffraganea cui nunitus episcopatus Fricenti aeque principaliter, cum episcopatibus Aqua putrida, e Quintodecimo]. 3. Larino [suffraganea]. 4. Monte Corvino. 5. Volturara [unita a M.Corvino, suffraganea]. 6. Monte Marano [suffraganea]. 7. Lesina. 8. Limosani. 9. Bovino o Bivini [suffraganea]. 10. Auscoli [suffraganea, cui unitus episcopatus Ordona]. 11. Ariano [suffrganea, qui regie presentationis est]. 12. Frigento. 13. Trivento. 14. Bojano [suffraganea cui unito episcopo Sepini]. 15. Alife [suffraganea]. 16. Telese [suffraganea]. 17. Trivico [o Vico, suffraganea]. 18. Tortivoli [o Tortibuli]. 19. Ferentino [o Florentino]. 20. Lucera [suffraganea, cui unitus episcopatus Florentinus, ac Turtibulensis]. 21. Termoli [suffraganea]. 22. Civitate [unita a S.Severi, suffraganea]. 23. Dragonara [unita a S.Severi, suffraganea]. 24. Guardia [Alferia, suffraganea]. [25. Exemputs est Triventinus episcopus, qui concilium proovinciale Lancianense elegit. 26. Troiano vero episcopus, etiam exemptus, Beneventano provinciali concilio dumtaxat, utpoté eligens, interferre tenetur. 27. Tenetur abbas abbatia S.Lupi Metropolitano Capitulo unite 28. Abbas generalis Montis Virginis e 29. Commendatarius Oppidi Alberone sacra jerosolomitana religione. Dice De Nicastro che «reliqui, qui trigesimum ac secundum explebant numerum, episcopi, sunt»: 30. ex Tocci 31. ex Sessule 32. ex Ordona 33. ex Quintodecimi Aqua Putrida 34. ex Sepini. 35. ex Troja ac Biccari.
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