L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2012
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Poter chiudere il cerchio. Ci si può consegnare alla morte con spirito di rassegnazione, o si può farlo con lucida impermeabilità; quella che pone un’incolmabile distanza tra noi e gli altri, e gli eventi con le sue conseguenze. Un uomo senza nome, non a caso: come se la consapevolezza della morte azzerasse ogni tratto riconoscibile di noi e ci rendesse astratti nella solitudine del vivere e del morire. Un uomo che attraversa le sale di un albergo, si muove silenzioso, come incorporeo, come un’essenza di vita che scorre accanto al cicaleccio, ai giudizi, alle mediazioni dei sentimenti; guarda tutto questo lasciando a chi resta l’elaborazione di ciò che è relativo, dei ricordi, della stessa relazione con la morte. Lui scorre dentro la nostra coscienza piena di inganni, senza superbia; è totale percezione di sé, ormai rientrato nella condizione di uomo selvatico, di un fatalismo non addomesticabile. Un uomo come risolto di tutto il passato, che va nella sua direzione senza chiedere compromessi; coerente nella convinzione che, seppure amato, seppure ha amato e ama, siamo soli dalla nascita fino all’ultimo istante, “niente dura nè si ripete”. Gli addii di cui ci parla Onetti sono punti di intersezioni sulla comprensione e il rispetto di due dimensioni definitivamente distanti. Onetti è immenso nell’affidare a un testimone neutrale la rappresentazione del rapporto tra noi e il destino, e al solo linguaggio capace di sondarne la profondità: il silenzio, gli sguardi, i gesti, la parabola dei pensieri, delle intenzioni, il gioco tra definito e indefinito, ciò che è visibile e quel che resta ignoto. Gli addii di Onetti sono il momento in cui, a chi rimane, è dato il privilegio di saper amare in un’unica voce fino a giungere alla soglia dell’insondabile; di poter guardare dentro l’uomo che non ha abdicato alla verità, alla dignità e alla sua libertà, prima di lasciarlo andare.
a rimanere di questo libro, oltre l'amore, il silenzio, il mistero dei suoi pochi personaggi e soprattutto del suo protagonista, è la sensazione, che infine diventa certezza, che nulla di definitivo può esser detto, o pensato, a priori sugli uomini, che la conoscenza persino della persona più cara non è che la filastrocca con cui ci piace immaginarla prima di addormentarci. La storia degli uomini è sorprendente, perché la vita sarà sempre qualche passo avanti alla fantasia, così gli addii non è che la lunga narrazione dell'impotenza della fantasia di fronte alla vita, è una storia che ci delude, perché rivela, al pari del narratore, la nostra cattiva immaginazione. Un libro breve, che sorprende, che addolcisce, che impressiona, tanto è maestosa, desolata e tardiva la verità che si può arrivare a conoscere degli uomini. Uno dei migliori libri di onetti.
romanzo malinconico ma non stucchevole, un po' prevedibile il finale.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore