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scheda di Viacava, A., L'Indice 1992, n. 1
Per la prima volta la Società Psicoanalitica Italiana rende pubbliche non solo le relazioni ufficiali, ma anche la trascrizione del dibattito dei vari gruppi di lavoro che parteciparono al congresso svoltosi a Saint Vincent nel maggio 1990 con tema "Gli affetti". Ne deriva un documento di grande interesse storico e teorico in quanto la sincerità del dibattito, a volte anche teso, ha mostrato uno spaccato della situazione attuale, caratterizzata dalla presenza di posizioni la cui radicale diversità è fonte di inevitabili conflitti e difficoltà, ma anche di un ricco potenziale creativo.
Nonostante la fatica e l'irritazione che comporta l'essere costretti a misurarsi con un'ottica non congeniale, mi pare infatti che nella grande maggioranza dei casi lo sforzo sia stato utile a vanificare il rischio di chiudersi in formule devitalizzate.
Il tema, gli affetti, ha probabilmente contribuito a spingere i presenti a una partecipazione ben integrata sul piano emotivo-cognitivo, capace di cogliere e comunicare realmente l'esperienza. Laddove la relazione tendeva a essere un po' più distante, spesso è stata la discussione a restituire calore dando in qualche caso realmente l'impressione di assistere al farsi collettivo di un pensiero che mantiene continuità e coerenza attraverso il movimento dal confronto serrato sui differenti modelli teorici ad aperture stimolanti sul piano esperienziale, come l'osservazione del sistema analista-insieme dei suoi pazienti individuali (Costa) o le semplici e suggestive osservazioni musicali di Schön.
Comune a tutte le commissioni di lavoro (i titoli degli interventi vanno da "Metapsicologia degli affetti" a "Vincoli e possibilità di trasformazione dell'esperienza affettiva", da "Gli affetti dell'analista" a "Dinamica degli affetti nell'esperienza analitica delle manifestazioni psicotiche e psicosomatiche", a "Nascita e organizzazione degli affetti", più numerosi 'panel' e comunicazioni libere) è una buona capacità di scambio comunicativo soprattutto là dove l'argomento è più vicino all'esperienza clinica.
Aperto da una relazione del curatore e presidente della Spi Hautmann, includente una colta digressione sull'esperienza mistica, il tema è stato affrontato e lavorato da infiniti punti di vista, evidenziando uno spostamento di interesse dal tradizionale modello pulsionale freudiano a un paradigma relazionale in cui il punto di osservazione si muove dal paziente alla dialettica emotivo-cognitiva della coppia analitica al lavoro.
La scarsa fedeltà alla lettera di Freud (Gori, Pellizzari), viene compensata dalla fedeltà al suo spirito di ricerca, non esclusa l'attenzione per altre discipline, prevalentemente osservative.
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