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È un film che manipola la storia. La figura di Ipazia è stata da sempre strumentalizzata per finalità anticristiane; i primi a farlo furono, l'occultista John Toland e soprattutto l'anticlericale Voltaire. Quello di Ipazia, in realtà fu un omicidio politico e non religioso. Ipazia era una neoplatonica, per nulla avversa al Cristianesimo: tra i suoi discepoli c'erano persino dei cristiani, come Sinesio di Cirene che in seguito divenne vescovo. Ipazia lodava le virtù cristiane, specialmente la castità e la modestia nel vestire e lo stesso Oreste, cristiano e prefetto di Alessandria, ricorreva spesso ai suoi consigli. È proprio questi che spiega l'omicidio di Ipazia: egli voleva sottomettere politicamente la Chiesa e a lui si opponeva il patriarca Cirillo: lo scontro eterno tra potere temporale e spirituale. Si formarono così due partiti: uno pro-Oreste e uno pro-Cirillo. Nel partito di Cirillo, si infiltrarono anche i PARABOLANI, un gruppo di cristiani eretici, in quanto cercatori del martirio ad ogni costo: si pensi che si dedicavano persino alla cura degli appestati in modo da infettarsi e morire il prima possibile! I parabolani si convinsero che l'intransigenza di Oreste fosse dovuta ai consigli di Ipazia e finì per essere uccisa da alcuni di loro in preda all'esaltazione. Proprio a causa della morte di Ipazia, Oreste e Cirillo finirono con il riappacificarsi, mentre i parabolani, in seguito, finiranno per uccidere anche due vescovi cristiani: Giorgio di Cappadocia (361) e Proterio (457). Questa è la storia, ma il cinema, si sa, è da sempre il mezzo di propaganda più potente e di questi tempi non lo è certamente in favore del Cristianesimo. Inoltre, il regista di questo film, è ateo e in alcune pellicole da lui dirette (si veda anche "Regression" del 2015) manifesta tutto il suo scetticismo ed avversione per il Cristianesimo. Egli non è pertanto in grado di offrire una riproposizione obiettiva di questi fatti.
Uno dei più antichi e drammatici esempi della lotta tra illuminazione e oscurantismo che, all'insegna del conflitto tra paganesimo e cristianesimo, culminò con la distruzione della Biblioteca di Alessandria. Un film che suscita dispiacere e rabbia, ma assolutamente da vedere.
Il film narra la vita della filosofa Ipazia, figura storica del terzo secolo d.c. il contesto storico è quello delle lotte di religione, con la protagonista che cerca di salvare la laicità della scienza. Consigliato.
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