Aja

Potrebbe non piacere a tutti, quindi non è consigliabilissimo.

"Aja" o l'arte dell'arrangiamento. Quasi unanimemente considerato il capolavoro del dinamico duo di Barrytown, sin dal primo ascolto non è difficile capire perché. Qui gli Steely Dan portano alle estreme conseguenze quell'attitudine a un songwriting ricco di cambi ritmici e melodici, strasuonato e stra-arrangiato, che - sebbene possa apparire una continua, inesausta variazione su di un unico tema - ha proprio nella continuità la sua ragion d'essere. È un pop che pesca a piene mani dal Real book della musica afroamericana, eppure è una musica completamente "bianca" e capace di inframmezzare linee di grande complessità con refrain orecchiabilissimi e di grande impatto radiofonico. Di lì a poco Donald Fagen e Walter Becker separeranno le loro strade, e Fagen canalizzerà il suo delirio perfezionistico nell'epocale "The nightfly". Che forse, a tutt'oggi, rimane il più bel disco degli Steely Dan che gli Steely Dan non abbiano pubblicato. Da avere.