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Anno edizione: 2021
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Secondo Andrea Colamedici e Maura Gancitano, come Socrate e Platone hanno visto la scrittura soppiantare l'oralità e hanno assistito al tramonto del mondo mitico, così noi oggi ci troviamo di fronte all'avanzata del digitale, che sta nuovamente rivoluzionando la comunicazione, il linguaggio e le strutture sociali, sancendo l'alba di nuovi dèi.
Nei momenti di crisi e trasformazione come quello che stiamo vivendo, la filosofia può aiutarci a rispondere alle domande più urgenti. Dobbiamo solo interrogarla. È ciò che fanno i filosofi e scrittori Andrea Colamedici e Maura Gancitano: mettendo in comunicazione il nostro presente con l'Atene del V secolo a.C., interrogano i pensatori dell'età classica, ma non solo, sui temi del dibattito contemporaneo. E si chiedono, per esempio, che cosa direbbero i sofisti delle echo chambers, la cui dinamica identitaria ed escludente ricorda tanto quella delle poleis greche, Atene in particolare, dove donne, schiavi e stranieri non avevano «diritto di cittadinanza». O quale parallelismo sia possibile rintracciare tra l'introduzione degli hypomnemata, i taccuini che sconvolsero la vita dei Greci al tempo di Platone, e l'avvento dello smartphone. Secondo gli autori, come Socrate e Platone hanno visto la scrittura soppiantare l'oralità e hanno assistito al tramonto del mondo mitico, così noi oggi ci troviamo di fronte all'avanzata del digitale, che sta nuovamente rivoluzionando la comunicazione, il linguaggio e le strutture sociali, sancendo l'alba di nuovi dèi. Dopotutto «i big data possono essere interpretati come grandi divinità in provetta che stiamo (ri)costruendo in laboratorio, capaci di conoscere, prevedere e orientare i nostri desideri, scopi e bisogni più profondi, come sa fare ogni dio che si rispetti». E i social media, lungi dal rappresentare meri luoghi di intrattenimento, incarnano il tentativo dell'essere umano di superare il sé atomistico e creare un nuovo tipo di coscienza collettiva. Eraclito diceva che non si può scendere due volte nello stesso fiume, essendo tutto in costante mutamento. Eppure alcuni eventi si ripetono nel corso della storia e molto si può apprendere imparando a riconoscere le somiglianze tra di essi. Colamedici e Gancitano ce lo dimostrano, confermando che la filosofia non solo può aiutarci a comprendere meglio il presente, ma anche a reinventarlo.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un'altra attenta riflessione e analisi della società di oggi da parte degli autori
Mi ha davvero sorpreso. Non è un libro divulgativo, né un saggio filosofico "specialistico" e "accademico", è un qualcosa di ibrido che ben si inserisce nel panorama contemporaneo. Ricchissimo di spunti di riflessione e che spingono a ulteriori approfondimenti, è un libro secondo me da leggere per non sentirsi sperduti nel caotico crollare delle certezze del presente e imparare invece a "vivere le contraddizioni della crepa" tra passato e futuro, per navigare la frattura che ci ha rivelato l'assurdo (o l'Essere, o l'irrazionale) su cui si fonda la nostra esistenza e che in che questo momento storico emerge dirompente travolgendo quelle che per secoli abbiamo chiamato "certezze". Forse molte analogie sono un po' "tirate", e alcune riflessioni su temi importantissimi (rapporto con la tecnologia, ricostruzione della comunità politica) risultano un po' abbozzati e non approfonditi quanto meriterebbero, ma il valore di questo libro sta per me nel riportare alla luce il valore delle storie che come umani ci raccontiamo, della narrazione, del mito, del ricordo di ciò che è perduto che rivela le possibilità aperte davanti a noi; portare alla luce i "nuovi dei" che si generano nel crepuscolo del crollo delle certezze.
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