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Nel 1946 Carl Gustav Jung descrisse il transfert archetipico che si crea fra analista e paziente usando le antiche immagini alchemiche nella sua famosissima opera La psicologia della traslazione. Nello stesso anno, Melanie Klein con il suo Note su alcuni meccanismi schizoidi fissò i capisaldi delle relazioni oggettuali in psicoanalisi. I due testi, solo apparentemente diversi, in realtà descrivevano il medesimo processo psichico che sottende il transfert: l'identificazione proiettiva. L'autore, attraverso l'immaginario alchemico rigorosamente esaminato secondo la scienza psicoanalitica, pone in questo libro a confronto la Psicologia analitica con la Psicoanalisi delle relazioni oggettuali mostrando non solo la esistenza di presupposti e conclusioni comuni, ma anche di una possibile applicazione clinica comune ai due metodi.
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