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Anno edizione: 2014
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Chi è il misterioso protagonista, Johannes Angelos, io narrante in forma di diario, avventuriero giunto da lontano per condividere gli estremi momenti di una civiltà? Gli amanti di Bisanzio (pubblicato a suo tempo da Garzanti con il titolo L’angelo nero) è un romanzo che cattura il lettore in un incantesimo fatto di malinconia e mistero. Un affresco storico, filosofico e morale prezioso, potente e di rara bellezza. Il testo, scritto all’indomani del secondo conflitto mondiale, risulta di grande attualità.
Bellissimo. senza ombra di dubbio uno dei libri più belli che io abbia mai letto. lo consiglio a chiunque da quando ne ho ultimato la lettura.
"Ho visto una bambina macchiata da impronte di mani insanguinate gettarsi in un pozzo con gli occhi sbarrati; Ho visto un miserabile strappare un neonato dalle braccia della madre e impalarlo ridendo sulla lancia di un compagno, prima di aggredire la donna; Ho visto il peggio che un uomo può fare ad un altro uomo. Sì, ho visto abbastanza." - A hard rain's a-gonna fall, allora come oggi. Bisanzio, Costantinopoli, Istanbul: cambiano i nomi attraverso i secoli e i millenni, ma gli echi dei cannoni e delle stragi non fanno in tempo a disperdersi. Città incantevole e maledetta, in cui si susseguono, a ritmi regolari e inesorabili, terrore, morte, vita e amore, in un circolo che sembra sconsolatamente perenne. In questa classica epopea di Waltari, il lungo e sofferto diario del sanguinoso assedio di Costantinopoli del 1453 da parte dei turchi; suggestioni e sapori di Altai, Topkapi e Pamuk.
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