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Questo romanzo di Kafka, senza nulla togliere agli altri due (Il processo e Il castello) ha una sua peculiarità, vale a dire lo stilo solare e commosso con il quale viene descritta l'avventura di formazione del giovane Karl, che per una colpa originaria è costretto per volontà dei genitori a lasciare Praga per andarsene solo a New York, per rifarsi una vita. La fortuna lo assiste inizialmente perché una caso fortuito vuole che incontri il suo zio, senatore e ricco imprenditore, che per un periodo lo protegge e gli dà modo di imparare l'inglese e quant'altro, per poi lasciarlo in balia di se stesso per aver compiuto una piccola e innocente trasgressione, con una lettera fredda e distaccata di congedo. Da qui in poi il romanzo distende una serie di eventi e di trame che coinvolgono il giovane Karl in situazioni assurde, picaresche, umoristiche e drammatiche. A farne le spese, comunque giri e si rigiri, è sempre Karl, nonostante la sua innocenza, diligenza e volontà, di non farsi sopraffare dagli eventi, siano sempre le sue doti indefettibili. Una sorta di Giobbe instancabile, benché il mondo americano remi contro di lui, a partire dai ricchi borghesi per arrivare alle insidie di due vagabondi. Non si salva nessuno quanto a moralità, se non la caparbia volontà di Karl a trovare un lavoro e dignità sociale. Ce la farà? Comunque sia è davvero un capolavoro, non solo Kafka tratta i personaggi in base alla loro collocazione sociale in modo realistico (scardinando il capitalismo americano ruggente del Primo Novecento), ma entra nel mondo dei personaggi, nella loro mimica espressionistica e surreale, mischiando momenti esilaranti (il candidato politico che fa propaganda per la strada notturna) e tragici à la Dostoevskij (come non dimenticare il ricordo sofferto di Teresa di sua mamma che muore cadendo da un'impalcatura edile). Decisamente consigliato.
“Il disperso”, titolo originario del primo romanzo incompiuto di Kafka scritto fra il 1911 e il 1914 e pubblicato postumo nel 1927 da Max Brod, l'amico ed esecutore testamentario di Kafka che cambiò anche il titolo dell'opera facendolo diventare “America”, è definito il suo romanzo giovanile. Si tratta però di un'opera già molto matura nel percorso letterario dell'autore poiché vi traspare nitidamente la grande forza narrativa di Kafka e la sua capacità di creare figure ricche di costrutto, attorno alle quali ruotano i temi cari all'autore praghese, come la solitudine, il senso di sconfitta, il desiderio di comprensione e di giustizia. Alcuni capitoli sono davvero straordinari, in particolare, a mio avviso, quello che porta il titolo di "Hotel Occidental", ove il protagonista, Karl Rossman, lavora come ragazzo degli ascensori presso un grande albergo, caotico e pieno di vita. In questo capitolo risaltano i bellissimi dialoghi attraverso i quali Karl deve difendersi dalle ingiuste accuse del capocameriere e da quelle del capoportiere. Altro capitolo di grande risalto nella narrazione è quello dove è presente il personaggio di Brunelda, ove risalta in maniera straordinaria l'episodio del comizio elettorale osservato dai protagonisti sul balcone di casa. Chiude il romanzo un altro splendido capitolo che Max Brod intitolò “Il teatro naturale di Oklahoma”, dove si rendono chiari i propositi dell'autore di scrivere un finale positivo e pieno di buoni propositi. Nonostante il finale incompiuto il romanzo è senza dubbio il più ottimista dell'autore, privo quasi del tutto di quel senso di profonda angoscia interiore, di smarrimento e di ineffabile sconforto che traspare in maniera più evidente nelle opere successive.
LE MIRABOLANTI PERIPEZIE DI KARL ROSSMANN PROEITTATO COATTIVAMENTE SUL SUOLO AMERICANO,IN CERCA DI FORTUNA.TROVERA'STRADE SENZA USCITA.LA STORIA DI KARL E'L'EPICA DEL ROVESCIAMENTO DEI VALORI,DELLA DIGNITA' CALPESTATA,DELL'UOMO CHE PERCORRE OBTORTO COLLO ALL'INDIETRO LA GERARCHIA SOCIALE.E' VITTIMA INCONSAPEVOLE DEL DEGRADO CHE LO CIRCONDA.SI BATTE PER I DIRITTI DEI PIU' DEBOLI ALL'INIZIO,IL DESTINO BEFFARDO GLI FA BALENARE IL MIRAGGIO DI UNA VITA AMMANTATA DI PATINA RUFFIANA ED INGANNEVOLE,IL FINTO BENESSERE OFFERTO DALLO ZIO JAKOB,PERSONA LA CUI RIGIDITA' SFIORA IL PAROSSISMO.IL DESTINO SI FA BEFFE DI KARL.PER UN CURIOSO INTRECCIO SATANICO VIENE SCARICATO DALLO ZIO E LASCIATO IN BALIA DEI FLUTTI.NON FARA' ALTRO CHE CACCIARSI NEI GUAI ,INCONTRA PESSIMI INDIVIDUI SULLA STRADA.FINANCO CHI LO AIUTA MUTA PARERE IN MODO DEL TUTTO INASPETTATO.SUBISCE L'ONTA DELLA PERSECUZIONE DELLA STRADA AD OPERA DI DUE SQUALLIDI SGHERRI OCCASIONALMENTE CAPITATIGLI A TIRO (CHE PURE LUI HA SEMPRE TRATTATO CON I GUANTI)L'UMILIAZIONE DI INFAMANTI CALUNNIE ALLESTITE A SUO DANNO DAL CAPOPORTIERE E DAL CAMERIERE CAPO DELL'HOTEL OCCIDENTAL,LA VIOLENZA FISICA DEL POTERE DISCIPLINARE DI CUI I LESTOFANTI DELLA DIREZIONE ALBERGHIERA PROFITTANO SUBDOLAMENTE.INOLTRE,LA VIOLENZA ISTERICA DELLA VIRAGO VIZIATA DELL'HIGH SOCIETY,KLARA CON IL FIDANZATO A CASA,CONCENTRATO DI FARISASIMO IPOCRITA.GLI AMICI DELLO ZIO:CHE PERSONE SQUALLIDE.EGOISTI,CINICI,MOLESTATORI CHE LO SBATTONO IN MEZZO ALLA STRADA SU DUE PIEDI...NOTEVOLE IL SUO SCATTO DI ORGOGLIO APPENA HA CAPITO LA PANTOMIMA :E' FIDANZATA ,BISOGNA ANDARSENE ,TORNARE DALLO ZIO.GLIELO IMPEDISCONO.DI NOTEVOLE SPESSORE IN QUANTO ILLUSTRA ALLA PERFEZIONE L'EGOISMO PERICOLOSO DI OGNI ANGOLO DI MONDO CAPITALISTICO,LA STORIA DELLA SOFFERENZE ON THE ROAD DELLA MADRE DI THERESE,ABBANDONATA AL SUO DESTINO DI POVERA DERELITTA DALLA INDICIBILE INSENSIBILITA' DELLA POPOLAZIONE.ROMANZO SENZA TEMPO,POTREBBE ESSERE STATO SCRITTO ANZICHE' NEL 1911,NEL 1967,NON CE NE SAREMMO ACCORTI.SEBBENE INCOMPIUTO,CAPOLAVORO.
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