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Un libro che sorprende e va letto, tanti interrogativi trovano risposte coinvolgenti e profonde
Ho fatto davvero fatica a leggerlo e non mi è piaciuta la concezione pessimistica che sempre sottende i concetti che vengono espressi. Una donna che deve piegarsi a compromessi e non conosce altra via per vivere l'amore. Sarà che amo la speranza e l'ottimismo, ma questo libro non lo consiglierei
Un libro che ci fa scandagliare i nostri sentimenti e ce li spiega in modo comprensibile e molto interessante. Complimenti!
Recensioni
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Vincitore Premio Bancarella 2014
Michela Marzano raffinata intellettuale, filosofa, esperta di società e politica internazionale, docente universitaria, ospite televisivo in molte trasmissioni di approfondimento di qualità e ora anche parlamentare.
Così la 'frequentiamo', ma di lei sappiamo anche di più.
A differenza di molti suoi colleghi conosciamo anche la Marzano donna, con le sue debolezze, gli ostacoli che la vita le ha messo davanti, le prove dure da superare, i sentimenti nascosti. Ci ha raccontato molto di sé in Volevo essere una farfalla.
Nel mondo interiore che ci racconta la Marzano dominano l'insicurezza, l'ansia, un angoscioso senso di inadeguatezza, la necessità continua di essere rassicurata.
E così in uno strano connubio tra un racconto semi-adolescenziale e un saggio filosofico, questo libro propone una riflessione sincera, quasi ingenua che, partendo dall'esperienza di vita dell'autrice, esprime ciò che tutti prima poi hanno vissuto o vivono nel proprio rapporto amoroso.
Quando l'amore si idealizza, quando si cerca il "principe azzurro"per tanto tempo, arriva il momento in cui si capisce che il principe azzurro non esiste e si è costretti a scendere a patti con la realtà.
"La vita sorprende, non la puoi controllare. E l'amore appare quando meno te lo aspetti. Forse perché non parla il linguaggio della razionalità e delle evidenze. E allora accade".
Ma "anche l'amore più perfetto porta in sé il germe dell'incompiutezza", perché tutti siamo alla ricerca di un ideale inesistente, di un modello frutto di fantasie stratificate e di una serie di esperienze che la vita ci conduce a fare sull'amore, sin dalla culla.
Illusioni, ideali irrealizzabili, frustrazioni, incertezze possono accompagnare ogni esperienza amorosa.
Il principe azzurro di Michela si chiama Jacques e viene molto citato in queste pagine. In alcuni passaggi si capisce anche quanta pazienza possa aver avuto per superare i momenti di insicurezza immotivata della compagna (ricordate Alfredo Alfredo con Dustin Hoffman quando la sua dolce Carolina lo chiama al telefono decine di volte al giorno per chiedergli dove sei? cosa fai?... o quella pubblicità telefonica: mi ami? ma quanto mi ami?) e viceversa quanta fatica abbia fatto lei per comprendere e modificare la "prigione" che si era costruita dentro.
Michela Marzano è la prima a dire che "con le teorie, l'amore c'entra poco o niente". E dunque non attendetevi né un manuale, né un saggio denso di consigli. Si potrebbe chiamare pamphlet, ma è un po' troppo personale per incasellarlo in questo genere.
È un libro di speranza e tristezza, ma soprattutto un libro che racconta un'esperienza comune, uguale per tutti noi, anche se poi per ognuno di noi assume una forma differente.
"L'amore, per Lacan, nasce sempre nell'incontro, quando si spera di poter colmare il vuoto che ci si porta dentro riempiendolo dell'altro. Anche se poi si scopre che il vuoto resta e che l'altro si allontana, lasciandoci una traccia del nostro esilio interiore. Il vuoto è incolmabile. Lo si può soltanto attraversare con un altro. Mano nella mano. Insieme, e pur sempre soli."
A cura di Wuz.it
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