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Anno edizione: 2015
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Letto e apprezzato tantissimo
Libro molto profondo e bello!
La quinta stella rappresenta il mio senso di gratitudine strettamente legato alla possibilità di immedesimazione offerta dalla storia. Un valore aggiunto, la gratitudine. Un valore aggiunto anche la possibilità di identificarsi in una trama che senti tua anche se non è la tua negli stessi termini. Ci sei tu in quelle pagine e, ancora più toccante, sei la madre e sei la figlia allo stesso modo. Sei la madre di Amy, e sei Amy, la figlia che sei stata e che, attraverso le pagine della Strout, interagisce con quella che sei oggi, con la madre che sei. Perché questo romanzo racconta la difficoltà di conoscersi e dialogare per una madre e una figlia, i sentimenti estremi e opposti che rendono il legame di un amore viscerale, teso, immerso in un crescendo di ribellione e di sofferenza reciproca ma essenziali alla sua evoluzione e alla sua rigenerazione. Amy e Isabelle sono l’una l’immagine dell’altra riflessa all’infinito nel gioco degli specchi. Essere indotte, per le madri, a guardarsi attraverso quel tunnel di icone riverberate che riportano alla luce il passato e lo uniscono alle immagini del presente, porta a una consapevolezza di sé e a un cambiamento delle proprie prospettive. Quelle prospettive che nei secoli ci si é negate per una sorta di amara tradizione che si tramanda. Non esistono formule nel rapporto tra madri e figlie ma esiste l’esempio che rappresentiamo per loro e che é il vero incoraggiamento alla conoscenza di sé e all’autodeterminazione, alla partenza. Un viatico prezioso che apre alla libertà rafforzando la profondità di un legame che sarà sempre accogliente. Forse il finale, rispetto alle 474 pagine, prende un po’ troppa velocità, ma non è poi così grave. In quest’ottima narrativa, ciò che ho apprezzato di più è stata la sensazione di essere un passo avanti rispetto alle parole che scorrevano sotto gli occhi: fermarsi e voltarsi e verificare che la storia arriva proprio dove tu la stai aspettando e che, in qualche modo, sai che ti appartiene.
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