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L'ape Maia è stato un mito della mia infanzia. Questo film è stata l'occasione per riscoprire il personaggio. Dell'originale ho solo una vaghissima reminescenza, mi restano praticamente solo delle sensazioni. La sensazione dominante è che Maia ci faceva scoprire il mondo degli insetti. Una scoperta fatta di stupore e stranezze. Questa Maia invece è l'eroina di un'avventura personale. Le olimpiadi per salvare il suo alveare, insieme alla sua squadra di insetti di "campo di papaveri". Gli ingredienti di questo film sono l'amicizia, il lavoro di squadra e la fiducia in se stessi. Si parte dai primi rudimenti prima di ingranare e scopriremo che il peggior nemico non sono gli avversari, ma è l'orgoglio. Questi valori sono un po' alla base di molti film per ragazzi, ma secondo me qui tutto funziona a meraviglia e meglio del solito. L'interesse suscitato è sempre buono e hanno sfruttato bene le caratteristiche e i caratteri dei vari personaggi. Gaffe e suspance, a volte connesse, contribuiscono a coinvolgere lo spettatore. Unico neo, anche se in realtà non lo è, questo film è il seguito di un altro che ancora non ho visto. Classicamente partiamo a carte scoperte e certi personaggi hanno un background costruito nell'altro film, per cui qui, se hanno parti minori, tipo Flip, non riusciamo a inquadrarli perfettamente. Ma è davvero il pelo nell'uovo. Ho un rimpianto personale per il target. E' un film per bambini ovviamente, ma alcuni film per giovanissimi sono fatti in modo tale da entrare nel cuore anche dei più grandi. Nel caso de "Le olimpiadi di Miele", il target giovane è abbastanza blindato. Ottimo per i bambini e per essere visto assieme ai bambini, meno per i grandi soli soletti.
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