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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
Un libro con una storia, Arabia deserta di Charles M. Doughty. Intanto si tratta di un’opera fondante della letteratura di viaggio inglese perché Travels in Arabia deserta vide la luce nel 1888. La sua diffusione incontrò varie peripezie. La prima edizione, formata da due volumi e più di seimila parole, mise in stampa un numero limitato di copie così che fu considerato un libro raro e costoso. Molti anni dopo furono curate delle edizioni ridotte e il libro entrò finalmente nella disponibilità di un più alto numero di lettori. L’attuale edizione italiana proposta da Guanda rappresenta una nuova revisione del testo.
Doughty era un poeta, scrittore e viaggiatore eccentrico inglese. Tra il 1876 e il ’78 riuscì a penetrare nell’interno dell’Arabia aggregandosi a una carovana di beduini diretti in pellegrinaggio alla Mecca, travestito egli stesso da pellegrino. Condivise con questi gli stenti di un viaggio faticoso, dormendo negli spazi esigui delle tende e accontentandosi di un’alimentazione povera e misurata. Il suo obiettivo era poter visitare un sito archeologico nascosto nel cuore dell’Arabia e da autentico esploratore qualsiasi mezzo che gli permettesse di raggiungerlo era lecito. Avanzava a tappe forzate sotto un sole bruciante cavalcando dall’alba al tramonto, spesso anche la notte. Quella di Doughty fu una vera e propria odissea nel deserto fino a che non fu scoperto. Secondo Lawrence d’Arabia, che scrisse l’introduzione al testo, il libro è “una bibbia nel suo genere”. “Possiamo anche scrivere libri su questa o quella zona del deserto o su qualche aspetto particolare della sua storia, ma mai potrà esservi un altro quadro d’insieme, perché in questo libro viene detto tutto, e da un grande maestro.” (dall’introduzione).
In questo viaggio, in uno scenario magico e misterioso, l’autore, come nessun altro, ci aiuta a scoprire la vera anima del deserto. Le fatiche delle lunghe cavalcate a dorso di cammello si alternano alle soste nei villaggi e negli accampamenti; le immense distese di sabbia dilatano la fame e la sete; gli incontri spesso nascondono agguati e tradimenti; la sopravvivenza acuisce la capacità di distinguere a colpo sicuro gli amici dai nemici. Dall’abile penna di Doughty nasce quest’opera narrativa che più che una descrizione di luoghi lontani può considerarsi un romanzo d’avventura di grande respiro, ricco di vicende e personaggi appassionanti.
Le descrizioni sono vivissime e ci trasmettono, anche se a distanza di tempo, la freschezza di quest’esperienza tanto che il lettore sicuramente non potrà annoiarsi, inchiodato da queste pagine. La punteggiatura un po’ confusa delle prime edizioni e altri problemi stilistici minori in questa revisione del testo originale sono stati superati così che si valorizza il carattere narrativo dell’opera. Il mondo descritto, arcaico, duro, poverissimo, è frutto di un passato straordinario ormai morto, ma la lettura è comunque avvincente anche per coloro che non amano i diari di viaggio.
Recensione di Chiara Domenino
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