Won’t Be Long; Over The Rainbow; Love Is The Only Thing; Sweet Lover; All Night Long; Who Needs You?; Right Now; Are You Sure; Maybe I'm A Fool; It Ain’t Necessarily So; (Blue) By Myself; Today I Sing The Blues.
All’inizio una relazione può non essere molto felice e non è sicuramente un segreto il fatto che la collaborazione tra Aretha Franklin e il producer della Columbia John H. Hammond era destinata a non durare a lungo. I tentativi compiuti in seguito da Hammond per mettere in risalto la voce meravigliosamente naturale della Franklin con arrangiamenti melensi e abili trucchetti in studio non vennero accolti bene dal pubblico. Nonostante questo quadro poco promettente, il primo disco inciso dalla Franklin per la Columbia Records si rivelò un grandissimo successo. Grazie a un azzeccato programma di brani pop e di standard jazz, la talentuosissima Aretha – che aveva appena compiuto 18 anni – fece vibrare in maniera celestiale le sue eccelse corde vocali. Esaltati dall’irresistibile slancio della giovanissima Aretha, questi evergreen appaiono freschi, innovativi e molto coinvolgenti, al punto da rendere quasi irrilevante ogni discorso teso a stabilire a quale genere appartengano. In questo disco si trova di tutto, da un altalenante brano R&B (“Won’t Be Long”), a uno strepitoso successo melodico (“Over the Rainbow”) e alla originalissima reinterpretazione jazz del classico di George Gershwin “It Ain’t Necessarily So”. Il Ray Bryant Trio – per l’occasione rinforzato dalla presenza di alcuni strumenti a fiato – dimostra di essere un ensemble davvero formidabile, con un sound corposo, che comunque non appare mai troppo invasivo nell’accompagnamento. Se si mettono a confronto le performance più mature fissate su disco da Aretha Franklin alcuni anni dopo per la Atlantic (Atlantic SD7205), ci si rende immediatamente conto che quella che sarebbe stata definita la “First Lady of the Soul” era in possesso dei suoi ragguardevoli mezzi tecnici ed espressivi fin dall’inizio della sua carriera.Questa straordinaria riproposizione della Speakers Corner è stata realizzata con tecnologia rigorosamente analogica, utilizzando i nastri analogici originali e un procedimento di rimasterizzazione del tutto analogico. Per finire, va sottolineato il fatto che l’etichetta tedesca ha provveduto a pagare tutte le royalty e tutti i diritti d’autore, un fatto per nulla scontato al giorno d’oggi.
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