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"Vedere" è un atto creativo; e il giudizio visivo non è contributo dell'intelletto successivo alla percezione ma ingrediente essenziale dell'atto stesso del vedere. Quanti, tuttavia, sanno prendere coscienza del giudizio visivo, e tradurlo e formularlo? Sapere quali sono i principi psicologici che lo motivano e quali sono le componenti del processo visivo che partecipa alla creazione come alla contemplazione dell'opera, significa sapere "che cosa", in realtà, vediamo. Per "vedere" - in tal senso - l'opera d'arte, non occorre essere un artista o un psicologo: ma niente può essere prezioso quanto l'avvertimento di uno psicologo che è anche finissimo critico d'arte. Rudolf Arnheim fonda la sua trattazione sui più recenti principi della psicologia della Gestalt. Egli tende a opporsi al formalismo, riportando - con la costante esemplificazione di opere di pittura, scultura e architettura - la forma al significato e al contenuto, e suggerisce come se ne possano cogliere i più significativi moduli strutturali, approfondendo i problemi che si sono sempre proposti all'artista - equilibrio, forma, spazio, luce, colore, movimento - e analizzando le molteplici soluzioni dell'arte più remota a quella dei nostri giorni.
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Si vede con gli occhi ma anche con il cervello che elabora i dati grezzi dell’immagine retinica. Questo testo mostra appunto come il cervello ci fa percepire le forme, le strutture, come vediamo il colore, e il dinamismo di un’immagine, con schemi ed esempi spesso illuminanti di lettura delle opere d’arte.
Letto qualche anno fa in quanto patito di fotografia cercavo un "manuale di composizione". e quindi trovato a seguito di alcune ricerche bibliografiche . Trattasi di un volume corposo e di non facile lettura, ma che spiega le motivazioni e la genesi di alcune delle sensazioni che proviamo al solo guardarsi intorno. Essendo così basilare, benchè scritto nella prima metà del secolo scorso, rimarrà sempre valido. Un libro da leggere, rileggere e tenere dunque.
Libro molto importante per la grafica, ma secondo me a tratti difficile da capire si tratta infatti di un testo quasi filosofico
Recensioni
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