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(scheda pubblicata per l'edizione del 1984)
scheda di Palmero, P., L'Indice 1985, n. 5
L'opera in questione-una conferenza tenuta nel 1964-è un testo 1/2disturbanteÈ (Vattimo) che pare ridimensionare l'immagine classica di Heidegger quale pensatore della temporalità. Lo stesso titolo "Spazio, uomo, linguaggio" scelto originariamente da Heidegger pone in correlazione arte e linguaggio in un modo non consueto; I'arte che fa da sfondo alla riflessione non è infatti la poesia ma la scultura. L'"occasione"-una mostra di Bernard Heiliger-gioca un ruolo determinante nella scelta del tema e dello stile del discorso. Un breve testo, parole scritte per essere sentite, introduttive alla visione di cose 1/2ben note e tuttavia cariche di enigmiÈ: le statue. Considerazioni ricche e slegate che si muovono intorno all'esperienza dello spazio nella scultura; un'arte che getta un nuovo sguardo sulle cose, ci riporta in una nuova 1/2prossimitàÈ con esse, ce le ri-consegna trasformate. Ma lo spazio è un fenomeno "originarioÈ, che provoca anche 1/2una sorta di pauraÈ. Si offre infatti come il limite, come ciò oltre cui non si può andare: sfida al linguaggio e al pensiero. La nozione di spazio ha un potere evocativo, richiama alla mente altri concetti... 1/2far spazioÈ, liberare, creare un 1/2vuotoÈ in cui possa accadere qualcosa, un 1/2eventoÈ. E il vero, in arte, non è un'esperienza che si imponga all'uomo come l'evidenza degli oggetti, è un incontro più delicato, legato più all'atmosfera che alla presenza: un concorrere e convenire di occasioni.
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