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Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2017
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Un libro intelligente, arguto, ironico. Mi sono divertita, ma ci ho trovato anche molti spunti di riflessione. Potrebbe essere un ottimo testo teatrale. E.G.
questo week end ho fatto una cosa intelligente: ho letto questo libro. D'altronde ho letto anche tutti gli altri di Raffele e quindi non potevo mancare di aggiungere questo all'opera omnia che è in mio possesso. Con me Raffaele ha gioco facile: conosco lo stile, mi piace il suo modo di piazzare riferimenti a fatti o persone che non nomina lasciando al lettore il piacere di indovinare, apprezzo la capacità di inserire aforismi e di dare spiegazioni che ben figurerebbero nella rubrica "forse non tutti sanno che" della Settimana Enigmistica. Per cui ho deciso che invece di lanciarmi in lodi sperticate, mi dedicherò alla contestazione, spero costruttiva. Colgo troppo pessimismo, ma più che altro, noto quasi una ripulsione verso gli ottimisti (categoria alla quale mi onoro di appartenere). Il tacchino che, ottimisticamente, lega la visita del suo padrone alla distribuzone del cibo, senza capire che all'ultimo giorno anziché ricevere da mangiare si troverà con il collo tirato, vive comunque meglio del tacchino che, pessimisticamente, trema ogni singola volta che riceve la visita del suo padrone, immaginandosi che proprio quello sia il famoso giorno del ringraziamento. Insomma il classico bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto non cambia la sua consistenza quantitativa. Tanto vale coglierne il lato positivo. D'altronde l'aforisma giusto l'ha messo nel libro: "anziché maledire l'oscurità, accendi una candela". Raffaele, mi rivolgo direttamente a te: non puoi lasciare il lettore così "come color che stan sospesi" dopo avergli rivelato come hai conosciuto Abigail. Se davvero non c'è stato alcun seguito, inventalo. Non è forse questo lo scopo di scrivere? Cambiare la realtà quando non ci piace. In fondo c'era chi diceva che "i ricordi sono fatti della stessa sostanza dei sogni". (continua ...)
Quanta energia in questo libro! Un libro scritto benissimo e molto ben costruito, se si considera poi che praticamente non ha trama! Mi ha colpito in particolare la struttura così articolata e complessa, ma al tempo stesso solida. Non facile, penso, per lo scrittore, tenerla sotto controllo, governarla con disinvoltura. I riferimenti, le citazioni, la capacità e la facilità di spaziare attraverso una cultura che è vera conoscenza...Grazie a questo il libro va molto veloce, va "di corsa", è un libro che va assecondato, ci si deve semplicemente lasciar portare dove vuole lui, seguendone il ritmo, a volte abbastanza impegnativo. Nelle ultime pagine il racconto rallenta, il ritmo cambia, ormai c'è la quasi certezza di quello che sta succedendo, c'è la consapevolezza della realtà. E sono pagine davvero belle. La conclusione, poi, è perfetta, è quella che chiudendo il libro ti fa dire "bello, proprio un bel libro".
Recensioni
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