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Il romanzo non è del tutto spiacevole: ci sono spunti e personaggi interessanti. Però è tutto qui. La prosa è spesso inconcludente o ermetica. La storicità si riduce all’ambientazione. Spiegazioni e dialoghi sono troppo moderni e poco plausibili. L’accuratezza si riduce alla filologia italiana (“broadside” tradotto con “fiancata” invece di “bordata”) e all’utilizzo di tanti termini da marinareschi. All’editor inglese (e a traduttrice ed esperto italiani) sono sfuggite cose che non stanno né in cielo né in terra. 1) Devlin cade da un balcone e non si fa neanche un graffio. E (non si sa come) ha imparato a leggere da sé. 2) Le citazioni latine sono errate. 3) Un corvo albino (che diventa “merlo” e torna corvo) ribalta candelabri e getta una stanza nel buio (come se girasse interruttori): le stanze da pranzo dei ricchi non avevano quei bei lampadari (tutti pezzi di vetro e candele) sul soffitto? 4) Coxon si lava i capelli per sentirsi meglio come se fosse una casalinga: con tutto il rispetto, lui è un ufficiale della Royal Navy! Inoltre usa un pezzo di sapone all’acido fenico: IMPOSSIBILE nel 1717 perché venne scoperto nel 1834! 5) Viene nominato un “otturatore” laterale su pistole del 1717: a) L’otturatore sta solo sui fucili a retrocarica (breech-loaders) post 1860 che utilizzano cartucce metalliche; b) Si trova sul retro della canna; c) Le armi ad avancarica (muzzle-loaders) non hanno nulla da otturare: è aperto un solo lato della canna; d) Il meccanismo di sparo era un Flint-Lock con: cane (hammer) più pietra focaia (flint): per percuotere l’acciarino; scodellino (flash pan): per la polvere nera d’innesco; copriscodellino/acciarino (frizzen) a forma di L: copre l’innesco e fa scintille. e) In inglese otturatore si dice Breech-Lock. 5) Il pezzo di metallo che protegge il grilletto si chiama “ponticello” e non “sicura del grilletto”. 6) Di solito le cinture non servivano a tenere su calzoni (che non avevano occhielli per cinture). 7) ci sarebbe altro…
Ti aspetti pagine rutilanti, dense di fatti ed emozioni, un susseguirsi di colpi di scena e personaggi originali, intrighi, amori ed avventure. E invece no. Keating racconta in modo assai sonnacchioso del pirata Devlin, e lo fa attraverso lunghe descrizioni e dialoghi ridotti all'osso. I momenti più avvincenti sono rigorosamente narrati col freno a mano tirato. Alla fine, nessun personaggio risulterà simpatico o antipatico, nessuno ci emozionerà nè farà sognare. Nel complesso, un romanzo noioso e senza appeal. Deludente.
Davvero un bellissimo libro, molto coinvolgente. Spero solo di non dover attendere troppo per poter leggere il prossimo romanzo, visto gli spunti presenti in questo libro, sono molto ansioso di scoprire come la storia proseguirà.
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