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In ogni rapporto conflittuale tra madre e figlio può insidiarsi un "Babadook", ma se per amore riesci a confinarlo e a dominarlo non potrà più nuocere. Senz'altro un horror atipico, non segue i classici canoni del genere e non sono presenti gli odiosi jump-scare (al massimo ce n'è solo uno). E' un horror molto psicologico ed è la cosa che mi piace di più.
La pellicola appare fin da subito curatissima sotto ogni aspetto e lontana dalla maggior parte degli horror a cui siamo abituati. La regia è ottima, riesce a trasmettere un forte senso di disagio e d’inquietudine attraverso inquadrature studiate nei minimi dettagli. Sono numerosi i primi piani dei due protagonisti che permettono alla Kent e agli spettatori di scavare a fondo nelle loro psicologie. La telecamera viene tenuta molto spesso ferma e anche nelle scene più dinamiche le riprese e il montaggio riescono a non essere mai frenetici, rendendole sempre comprensibili. Le scenografie sono un altro dei punti di forza del film. La maggior parte della vicenda è ambientata all’interno della casa dei due protagonisti. Questa è stata studiata in modo tale da essere la principale fonte del disagio e dell’inquietudine che provoca la pellicola. La casa presenta tutti gli elementi che possono essere sfruttati per far impaurire lo spettatore: abbiamo una cantina spettrale, una moltitudine di specchi e di armadi, le rampe di scale e via dicendo. I molteplici angoli bui ed ombrosi riescono ad inquietare anche in presenza della luce diurna. Non riusciamo mai a vedere la casa come un luogo sicuro e più si prosegue nella visione più aumenta questa sensazione. Il film riesce ad andare oltre al puro intrattenimento, come pochi altri film di genere sono stati in grado di fare ultimamente. Quello che viene messo in scena è un dramma psicologico molto complicato e affrontato con grande profondità.
Un horror incredibilmente sopravvalutato, che indaga i traumi infantili e l'intenso rapporto madre-figlio. Non manca qualche sano spavento, dovuto all'attenzione per il buio e i rumori, ma il film è una sorta di remake non dichiarato di "Nightmare - Nuovo incubo" di Wes Craven, di tutt'altra caratura.
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