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Recensioni I banchieri del diavolo. I fratelli Bergmeyer

Recensioni: 4/5

Un manoscritto perduto,
un omicidio rituale e un segreto che potrebbe cambiare la storia La giovane Marion, un’aspirante scrittrice con un particolare talento come ricercatrice di fonti storiche, viene incaricata dal celebre scrittore Michel Constantin di effettuare per lui delle ricerche sulla Rivoluzione francese per un saggio che sta scrivendo. Ottenuta l’autorizzazione a entrare nell’Archivio vaticano, durante il lavoro Marion si imbatte in un manoscritto in tedesco, firmato nientemeno che da Victor Hugo.
Il romanzo, di cui nessuno conosceva l’esistenza, parla dell’ascesa della famiglia Bergmeyer, degli importanti banchieri di fine Ottocento. Tuttavia, l’entusiasmo di Marion per la straordinaria scoperta viene presto oscurato da un evento tragico: tornata a casa di Constantin per aggiornarlo sulla sua ricerca, trova lo scrittore assassinato con un’ascia bipenne. Quella di Constantin è solo la prima delle morti che cominciano a funestare la vita di Marion, una serie di brutali omicidi che paiono avere un carattere rituale e che sembrano in qualche modo legati al romanzo perduto di Hugo... e anche a un torbido segreto nascosto nel passato della stessa Marion. Il segreto di una dinastia che potrebbe cambiare la storia.

Proposto da Laura Massacra al Premio Strega 2025 con la seguente motivazione:
«L’opera di Vito Bruschini si presenta come un romanzo nel romanzo. Dalla costruzione raffinata e dal ritmo incalzante, ci conduce in parallelo in un racconto che si svolge nel XIII secolo e in una narrazione contemporanea mediante uno stile personale dai risvolti coltissimi e pervasi da una ricerca storica che consegna efficacemente al lettore una conoscenza approfondita delle origini dell’alta finanza a partire dalla fine del ‘700. I banchieri del diavolo riprende la storica trilogia di cui parla lo stesso Victor Hugo nella prefazione di L’uomo che ride e che, unitamente a Novantatré, nelle intenzioni dello scrittore avrebbe dovuto comprendere un terzo e ultimo romanzo dedicato agli oscuri legami tra monarchia e banchieri. L’opera, di fatto mai data alle stampe, prende invece vita nel romanzo di Bruschini attraverso il ritrovamento di uno scritto attribuibile al romanziere francese, negli archivi segreti del Vaticano, per mano della brillante ricercatrice Marion. E, passo dopo passo, l’incredibile racconto di Victor Hugo riverbera nel presente narrato, che ruota intorno a un misterioso omicidio e alle vicende private della delicata e complessa protagonista che ne ha fatto la scoperta. Appassionante fino all’ultima riga, attraverso una ricostruzione, immaginifica ma molto realistica, dei movimenti di fine ‘700 che hanno costruito le prime oligarchie finanziarie della vecchia Europa, il romanzo getta luce su quanto il nostro presente politico, sociale ed economico origini a partire dall’ascesa di grandi famiglie di banchieri senza scrupoli che ancora oggi ambiscono a sovvertire i delicati equilibri internazionali e a conquistare (se non lo hanno già fatto) il potere mondiale.»

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