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E' stato uno dei libri più belli letti nel 2020. E' un libro che ti entra nelle corde, accompagnandoti in modo cronologico, nella vita di Michelle Obama e dei suoi affetti. La parte più wow è scoprire la sua vita con Barack Obama, dagli inizi. D'obbligo leggere anche l'autobiografia di Barack Obama, per avere un quadro completo della vita di una delle coppie più intelligenti e importanti dell'ultimo secolo.
Il libro è scorrevole e ben scritto. MIchelle Obama si concentra sulle difficoltà derivanti dal ricoprire una carica pubblica e dalla pressione esercitata dai media e dagli avversari politici. sulla sua famiglia e soprattutto sul marito. Permette, inoltre, di comprendere perché la ex first lady non si candiderà mai al ruolo di presidentessa degli Stati Uniti.
e' stato uno dei libri più belli che ho letto, un libro che ti entra nelle corde dell'anima e non si lascia più. Dettagli importanti e emozioni si intrecciano, creando un saggio pieno di vita e di stelle, come quella della bandiera USA. Consiglio la lettura soprattutto a chi è appassionato di politica e della vita statunitense, ma anche a chi è affascinato da una famiglia che ha fatto grande gli Stati Uniti d'America.
Recensioni
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«Sono brava abbastanza?»
Immaginate una bambina di colore nata nel 1964 in uno dei quartieri più poveri di Chicago, una donna che deve fare i conti con l’America bianca, affermarsi e lottare contro i pregiudizi verso i neri. Pensate a questa ragazzina che cresce, chiedendosi continuamente se sia all’altezza dei suoi compagni, delle sue aspettative e delle sue ambizioni. Questa donna non solo diventerà la migliore, laureandosi prima a Princeton e poi a Harvard, ma sarà anche una delle First Lady più amate negli Stati Uniti.
Michelle Obama ha deciso di raccontare la sua storia e la sua vita straordinaria in una biografia corposa e riccamente illustrata. Un libro che testimonia con il suo esempio che ciascuno di noi ha la possibilità di diventare qualcuno se persegue i suoi sogni con forza e tenacia. Ripercorrendo il passato Michelle racconta la sua infanzia: una casa condivisa con la zia che le insegna pianoforte, un padre affetto dalla sclerosi multipla che, nonostante i dolori, continua a mostrarsi affettuoso e ad incoraggiare la piccola di casa, ma anche le sue amicizie e le sue difficoltà.
«Il colore della pelle ci rendeva vulnerabili. Era una realtà con cui avremmo dovuto sempre fare i conti»
Una frase toccante che ci fa percepire il senso di una vita tutta in salita. Leggendo la sua accorata biografia scopriamo dunque che il cammino di Michelle non è stato diverso da quello di molte altre persone che lottano per crescere e migliorarsi. Si tratta di un percorso difficile che si riverbera anche nelle sue iniziative come First Lady: l’attenzione verso i reduci di guerra, le attività con i ragazzi che subiscono violenza negli istituti scolastici, la campagna contro l’obesità infantile, sono solo alcune delle cause benefiche che Michelle ha abbracciato durante la presidenza Obama.
Lei ha saputo gestire magistralmente la sua vita districandosi tra i vari ruoli di First Lady, mamma multitasking e moglie. Michelle riesce nei suoi otto anni alla Casa Bianca a non dimenticare i legami che contano, ricordandosi di dare la buonanotte alle figlie la sera, scambiando un abbraccio con il marito nei momenti di sconforto e rivendicando per se stessa le più importanti battaglie.
Alla fine quello che ne emerge è il ritratto di una donna eccezionale insieme all’immagine di Barak Obama come lo abbiamo sempre immaginato: prima ancora di essere un Presidente è un uomo pieno di amore nei confronti della sua famiglia e della Nazione. Grazie al lavoro fatto da Michelle l’immagine della famiglia tipica americana rappresentata un tempo dai Kennedy è stata aggiornata virando verso una famiglia multietnica.
Una lettura perfetta per tutte le persone scoraggiate, per chi pensa di non riuscire a realizzare i suoi sogni e chi crede di non essere abbastanza. Michelle dimostra che con coraggio si può “diventare” tutto ciò che si vuole.
Alla sua domanda «Sono brava abbastanza?» adesso possiamo rispondere «Sì Michelle, lo sei stata».
Recensione di Martina Armone
Non sono avvezza a leggere biografie, infatti mi sono chiesta, iniziandola, in che modo avrebbe potuto attrarmi conoscere la storia di questa persona, per altro universalmente nota; ma proprio perché di una persona e non di un personaggio si parla, ho trovato questa lettura estremamente gradevole e interessante. La curiosità poi di sapere quali potessero essere le origini di una First Lady, così iconica e nello stesso tempo così popolare, è stata una spinta sufficientemente forte da farmela divorare tutta di un fiato.
Michelle Obama è stata recentemente eletta “La donna più amata negli Stati Uniti”, ed è in effetti una delle First Lady più celebri fra tutte. Ma come ha fatto un’umile ragazza di colore appartenente alla working class di Chicago, proveniente dal South Side, mica dai quartieri alti, figlia di operai, bis-bis nipote di un qualche anonimo schiavo sepolto in chissà quale piantagione del South Carolina, come ha fatto, dicevo, a salire sul tetto del mondo, a calcare i palcoscenici più in vista, da quelli politici a quelli televisivi e ad esercitare con il suo charme e con la sua personalità così tanto potere persuasivo?
Ha scelto il marito giusto, verrebbe da dire. Oppure è stato Barak Obama così fortunato da trovare una moglie alla sua altezza? Una risposta certa ovviamente non c’è. Di certo c’è che questa coppia così bella e innamorata, così unita e anche tanto invidiata ha cambiato la Storia, non solo quella degli U.S.A. ma dell’intero mondo, lasciando un’impronta veramente significativa.
La nostra protagonista intitola la sua biografia “Becoming-la mia storia” cercando di spiegarci la magia del “divenire” e non crediate che la prima parte, quella della Michelle Robinson non ancora Obama sia meno affascinate del dopo-Barak. Quest’opera è rigorosa e impegnativa quanto la sua autrice, si compone di oltre 600 pagine e se a un primo approccio può sembrare troppo lunga, alla fine si apprezza il fatto che non si sia voluto trascurare nessuno dei tanti episodi, aneddoti, personaggi e situazioni che hanno permesso proprio il suo “divenire.
Troviamo la bambina cocciuta e orgogliosa a caccia di stelline dorate da esibire attaccate al petto; la nipotina ribelle che prendeva lezioni di piano dalla rigida e inamovibile zia Robbie; la devota figlia del sig. Robinson, che con tutta la fatica della sua malattia degenerativa non ha mai perso un giorno di lavoro.
Incontriamo la ragazza determinata a trarre dalla scuola tutte le opportunità possibili per cambiare il suo futuro, che non smette mai di chiedersi “Sono brava abbastanza?” per dimostrare sempre e ogni volta di più che sì, altroché se lo è. Conosciamo la giovane donna innamorata che capisce al volo che quello che è entrato dalla porta dello studio legale dove lavora è, e sarà per sempre, l’uomo della sua vita e la mamma affaticata e arrabbiata, che va a letto col muso perché il marito troppo impegnato non arriva mai a casa in tempo per cena.
Sono le cento, mille Michelle che ci portano in fine a conoscere quello che è il personaggio pubblico tra i più noti al mondo, offrendocelo però nella sua più nuda e cruda vulnerabilità.
Nel libro si sorride per la First Lady che incontra sua Maestà la Regina Elisabetta e con lei si lamenta a fine serata del mal di piedi per le scarpe strette, o per la fuga di soppiatto, in pantaloncini e infradito con la figlia adolescente, per uscire di nascosto in giardino e vedere la Casa Bianca illuminata per il Gay Pride Day. Ci si commuove per le visite ai soldati superstiti e ai troppi funerali di bambini e giovani uccisi dalle armi da fuoco e si condivide la fatica estenuante per le campagne elettorali, così come le trepidanti attese dei risultati.
Sì, perché la narrazione è così efficace che non perde mai di interesse, benché la storia sia ben nota! Ma se sappiamo già tutto, perché a portata di Internet, tutto gia visto, letto e sentito – considerando che per quasi un decennio la First Family è stata in pasto ai giornali e alle TV di tutto il mondo – allora quale è il valore aggiunto di questa biografia? Secondo me Michelle Obama ha voluto trasporre su carta quello che è stato il leitmotiv della sua vita: “Sono brava abbastanza?”, non per raccogliere consensi e complimenti, direi che a conti fatti di quelli non ne abbia ormai più bisogno, ma per infondere ottimismo e fiducia e incoraggiare tutti coloro che, pur partendo svantaggiati come lei, vogliono trarre dalla loro vita il massimo delle possibilità. Raccontare come impegno e determinazione possano dare senso alla propria esistenza.
Divenire = Evolversi, crescere senza mai smettere di migliorarsi.
Dalle sue parole traspare chiaramente che per lei ottimismo e fiducia sono doveri improrogabili nei confronti delle generazioni future e vivere una vita straordinaria, dimostrando che lo straordinario può essere alla portata di tutti, trovo che sia una bellissima lezione.
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