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'Sono un industriale, faccio lavorare ; sono socialista anch'io'. La 'Commedia all'italiana' nata per necessità, il neoralismo rompeva i 'Gabissi come direbbe Montabano', ma con genialità, si trovò questo mezzo per far si ridere, ma anche per ritrarre ed 'Educare' l'Italiano medio, quasi 'Analfabeta'. Arrivati alla metà degli anni 70, l'Italia era 'Profondamente' cambiata, 'Ovviamente' L'italiano era colto, cosmopolita, sapeva le lingue, si informava, stampa di qualità, consumo di cultura: libri, viaggi, valorizzazione di un territorio unico al mondo, quanto ad arte, storia, rispetta e difende 'Ovviamnete' questo ambiente.....OPPPPPPSSSSSSSS. Questa era l'intenzione di Risi, Scola, Comencini, Petri etc. Ma è accaduto tutto il contrario, la commedia iniziò a tingersi di nero, Il borghese piccolo piccolo, Nel nome del popolo Italiano, l'ingorgo etc. Alla speranza subentrò l'amarezza e segnò la fine della commedia. Abbiamo perso il treno ormai, siamo un paese anomalo, lonatanissimo nel bene, come nel 'Male' dalle democrazie di stampo liberal democratico. Non abbiamo più nemmeno il cinema. O meglio come scrisse Goffredo Fofi 'a Società di., cinema di.'
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