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Anno edizione: 2000
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sublime e raffinato...vera poesia sonora per le mie orecchie stanche di tutta la schifezza che si sente in giro adesso.
NOTHING LEFT. Non c'è più nulla... ascoltando Bloodflowers queste parole escono dalle orecchie. Smith crea un disco partendo dal nulla, dalla mancanza, dalla non-ispirazione, dalla fine. Parlando della fine e del nulla rimasto riesce a comporre un'opera che rasenta livelli di ottima caratura, sfiorando il marmoreo "Disintegration". I concetti attorno a cui ruota il brano sono due, interconnessi: non c'è più niente davanti a noi, siamo giunti alla fine, "the fire is almost out" (39). L'altro è il ricordare con dolceamara nostaglia e con segreto e velato masochismo il passato, sulla scia di "pictures of you". E quindi ecco "Out of this world", o "The last day of summer", che già col titolo descrivono un mondo che avevamo già conosciuto a fine anni 80 nella discografia Cure. Dal punto di vista musicale in generale si può riassumere che coraggiosa oltre che avveduta è stata la scelta della band di evitare di infarcire un bel lavoro completo e omogeneo con singoletti da quattro soldi che avrebbero solo sfigurato (vedi il caso di canzoni inspiegabili come "gone", "the 13th" nell'accattivante "wild mood swings", fatto anche di "jupiter crash" o "bare"). Il lavoro più interessante è composto dal suono dell'acustica a 12 corde di Smith, che lavora su una nuova gamma di accordi, permettendo nuove forme di ballads (molto spesso fatte di accordi indentici ma messi in ordine diverso). Oltre a ciò si intravede una notevole potenza di puro rock, con i virtuosismi di Bamonte in "watching me fall", canzone che da sola agli inizi durava oltre 20mins. Interessanti anche i suoni della struggente "the loudest sound" o la finale "bloodflowers" che posta dov'è vagamente mi ha fatto ripensare alla vorticosa cavalcata del malessere che fu il brano "faith", certo però stemperata in un clima nuovo, il clima di un uomo-compositore ormai di 40 anni che però riesce a trarre nuova linfa anche dalla fine di tutto. Luca Lazzaroni (leonida9@virgilio.it)
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