Il cannocchiale del tenente Dumont

20/7/2025 Dopo la prima cinquantina di pagine, lentamente, la lettura è diventata sempre piu' noisa e conseguentemente faticosa, anche perchè la trama non aiuta. 1 sella

Le guerre napoleoniche, tre disertori ,l'hashish , una copertina minimalista, ma intrigante. Tutti ingredienti che sollecitano l'immaginazione del lettore. Dopo un inizio promettente, il nulla e la noia.

E’ un romanzo con una trama storica (con tanto di fascicolo d’inchiesta) che ha dell’incredibile: a seguito delle numerose diserzioni nella conquista militare dell’Egitto si pensò che ci fosse anche la scoperta e l’uso dell’hascisc, presente tra i mamelucchi. E’ la storia di tre soldati disertori (un capitano, un tenente e un soldato) che vengono seguiti da un medico olandese per capire quali sono gli effetti dell’hascisc su di loro. Un racconto che parte da Alessandria d’Egitto, arriva a Tolone entrano con l’esercito in Piemonte nella battaglia di Marengo (1799) e poi si inoltrano nell’appennino ligure per arrivare a Porto Maurizio (Oneglia). E’ una lunga e minuziosa descrizione del paesaggio attraversati dai tre disertori. Paesaggi filtrati anche dal cannocchiale del tenente che deve tener conto dei racconti di un capitano ciarlatano e di un soldato molto pratico e pragmatico. Una storia che ha un incedere tra l’onirico e il poetico con un finale a sorpresa tra uccisioni e avvelenamenti e una pia e determinata donna. Merita d’esser letto per gustare la bravura dell’autore.