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Descrizione


Una cameriera analfabeta e un'impiegata, si contrappongono ad una famiglia della media borghesia di provincia: marito, moglie e due figli.
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Dettagli

La cérémonie
Francia
1995
DVD
8034097480454
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Premi

    1995 - Mostra d'arte cinematografica di Venezia - Miglior attrice (Coppa Volpi)

Informazioni aggiuntive

P.F.A. Films, 2011
Terminal Video
100 min
Italiano (Dolby Digital 2.0 - stereo);Francese (Dolby Digital 2.0 - stereo)
Italiano per non udenti
Wide Screen

Valutazioni e recensioni

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FTLeo
Recensioni: 5/5

"Il buio nella mente" (Francia e Germania, 1995) è un film diretto dal regista, sceneggiatore, attore e critico cinematografico francese Claude Chabrol [1930-2010], tratto dal romanzo "A Judgement in Stone" (in italiano, "La morte non sa leggere") della scrittrice britannica Ruth Rendell. Ecco, in sintesi, la trama di "La cérémonie" (questo il titolo in originale del lungometraggio). Sophie Bonhomme viene assunta come governante dai Lelièvre, una ricca famiglia borghese che vive in una isolata villa della campagna bretone. Sophie, efficientissima nella gestione delle faccende domestiche, si dimostra però timida e distaccata nei rapporti personali. Nonostante questa sua riservatezza, Sophie stringe amicizia con Jeanne, spregiudicata e indiscreta impiegata dell'ufficio postale del paese, la quale, proprio attraverso la sua amicizia con Sophie, troverà il modo per entrare nella vita privata dei facoltosi Lelièvre. I segreti celati faranno avvicinare sempre di più le due donne, rinsaldando la loro amicizia, sino al finale in cui questa dimestichezza si cementerà sempre di più, sfociando in una vera e propria crudele alleanza. Che dire?... Regia asciutta del grande Chabrol, di assoluto impatto, però, anche visivo. Cast stellare, che si regge comunque sulle interpretazioni magistrali delle due protagoniste, Sandrine Bonnaire e Isabelle Huppert... Film inquietante, esempio di come la rabbia, la frustrazione, il cinismo e l'alienazione possano arrivare sino al punto di voler distruggere tutto ciò che ruota intorno a loro... Per me, capolavoro!

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Gostvraiter
Recensioni: 3/5

Tratto dal romanzo «La morte non sa leggere», di Ruth Rendell, «Il buio nella mente» analizza con lucido distacco una tragedia della follia che non ha una spiegazione razionale. Claude Chabrol mette alla berlina l’intransigente classismo della buona borghesia e dirige con eleganza e grande senso del cinema. Per la loro ottima interpretazione, Isabelle Huppert e Sandrine Bonnaire sono state premiate con la Coppa Volpi alla Mostra di Venezia del 1995.

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Claude Chabrol

1930, Parigi

"Regista, sceneggiatore e produttore francese. Appassionato di letteratura poliziesca fin dall’infanzia trascorsa nella provincia francese, ancora studente alla facoltà di lettere collabora ai «Cahiers du Cinéma» insieme a A. Bazin, J.-L. Godard, F. Truffaut e E. Rohmer con il quale, nel 1957, scrive a quattro mani un saggio su A. Hitchcock di cui entrambi sono entusiasti ammiratori. Nel 1958 sceneggia, dirige e produce (grazie a un’eredità ricevuta dalla moglie, l’attrice S. Audran) Le beau Serge (1959), intenso melodramma dalle atmosfere poliziesche, preciso e puntuale nella descrizione dell’ambiente sociale e ricco di notazioni psicologiche, che viene premiato al Festival di Locarno ed è spesso citato come capostipite della futura Nouvelle vague. Il successivo I cugini (1959) mostra ancora...

Sandrine Bonnaire

1967, Clermont-Ferrand

Attrice francese. Senza scuola di recitazione alle spalle, è scoperta sedicenne da M. Pialat che vede in lei la «ragazza qualunque» protagonista di Ai nostri amori (1983), apprezzato film sul disagio dell’adolescenza che la pone immediatamente alla testa dell’ultima leva delle talentose giovani attrici di Francia, tutte istinto e personalità. Conferma le sue grandi doti d’interprete con Senza tetto né legge (1985) di A. Varda, Leone d’oro a Venezia, in cui tratteggia con feroce candore una giovane clocharde che si ribella alle regole pagando in prima persona. Molto partecipati quasi tutti i ruoli successivi, fra i quali la giovane madre di Verso sera (1990) di F. Archibugi. Notevole il duetto con la collega-rivale E. Béart in Vite rubate (1998) di Y. Angelo.

Isabelle Huppert

1953, Parigi

"Propr. I. Arm H., attrice francese. Studia arte drammatica e comincia con il teatro. Già dal suo quarto film, I santissimi (1974) di B. Blier, mostra di possedere un misto di grazia e forza drammaturgica che i capelli rossi, l’incarnato diafano e lentigginoso e gli occhi acquosi contribuiscono a rendere di volta in volta sempre più aderente ai personaggi, dall’angelico al diabolico. Nel 1977 si accredita come diva, soprattutto in patria, evocando la soave follia di Pomme, la protagonista di La merlettaia di C. Goretta, e l’anno dopo rifulge di ambiguità nei panni della sospetta avvelenatrice di Violette Nozière di C. Chabrol, che le vale un premio a Cannes. Da questo momento si può permettere di scegliere i ruoli che alterna fra cinema d’autore e operazioni da botteghino, ma senza mai superare...

Jacqueline Bisset

1944, Weybridge, Surrey

Attrice inglese. A sedici anni è già indossatrice e a diciannove esordisce in Non tutti ce l'hanno (1965) di R. Lester, mentre l'anno dopo figura nel cast di Cul de sac di R. Polanski. Di una bellezza naturalmente fotogenica, non fatica a trovare un ruolo dopo l'altro in Europa e negli Stati Uniti, fino alla consacrazione con F. Truffaut che nel 1973 la immortala protagonista di Effetto notte. Divenuta diva internazionale, sfoggia classe e fascino senza sentire il peso degli anni e passando con disinvoltura da un genere all'altro, dalla commedia amara (Ricche e famose, 1981, di G. Cukor), al dramma esistenziale (Sotto il vulcano, 1983, di J. Huston), al grottesco (Scene di lotta di classe a Beverly Hills, 1989, di P. Bartel ), al noir (Il buio nella mente, 1995, di C. Chabrol).

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