La caccia al tesoro
- EAN: 9788838924781

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I fratelli Gregorio e Caterina Palmisano, settantini, presi da manie sacre si sono asserragliati in casa e accolgono i poliziotti che si presentano alla loro porta a colpi di pistola. Ma non è la sola sorpresa: la casa fa spavento per lo stato d’abbandono e per la selva di crocifissi mentre sul letto di Gregorio viene trovata una bambola gonfiabile, lacera, quasi senza capelli e priva di un occhio. Dopo qualche giorno un’altra bambola di gomma viene rinvenuta in un cassonetto di Vigàta. Montalbano è un po’ perplesso, e mentre si porta le due pupe a casa per ragionarci sopra – con l’inevitabile commedia degli equivoci che la loro presenza genera in Adelina e Ingrid – comincia a ricevere delle strane lettere anonime. Si tratta delle istruzioni per una caccia al tesoro: indovinelli, prove da superare, luoghi da raggiungere. Il commissario è inquieto, qualcosa non gli quadra ma decide di stare al gioco: risolve gli enigmi, le sciarade e l’aneddoto cifrato che lo conduce in una campagna un po’ sperduta. A risolvere i rompicapi lo aiuta Aurelio Pennisi, un giovane che gli ha presentato Ingrid, interessato ai suoi metodi di indagine. La situazione però si fa tesa quando insieme a una delle lettere della caccia al tesoro viene recapitata a Montalbano una testa d’agnello sanguinante. Il commissario avverte una sensazione di disagio e capisce che dietro a quella burla si cela qualcosa di oscuro e che non è più ora di giocare. Nel frattempo a Vigàta scompare Ninetta Bommarito, una diciottenne che non ha mai dato problemi in famiglia, le sue tracce si perdono in periferia su una strada che conduce a un luogo un po’ misterioso, il Lago di Dio, mentre arriva l’ennesima lettera:
Con te mi scuso caro Montalbano
Ma il tuo aspettare vedrai non sarà invano…
I versi questa volta hanno qualcosa di laido e non c’è più tempo da perdere.
La caccia al tesoro è una storia inquietante, cruenta, con un commissario più incline alla riflessione e che questa volta rischia davvero grosso.

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01/06/2018 22:47:07
Originale. Camilleri si approccia alla psicopatica e questo tema è attualissimo...purtroppo...
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07/01/2016 17:32:34
Carino...le indagini del commissario Montalbano raccontate da Camilleri sono sempre uno spasso...rilassante e piacevole
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31/12/2014 10:45:41
Questo libro ha due difetti: si capisce chi è il colpevole fin dall'inizio, e gli indovinelli mandati dal colpevole sono puerili. Considerato che è un giallo, e che l'idea degli indovinelli dovrebbe essere il sale del romanzo, fate voi...
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27/06/2014 09:46:50
Ottimo Camilleri, anche se un tantino cruento.Una storia intelligente, con un finale (quasi) incredibile.
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05/05/2014 17:10:53
Dopo aver letto parecchie recensioni negative su questa sedicesima indagine del commissario Montalbano ho approcciato il romanzo con un po' di paura di essere deluso per la prima volta dalla penna di Camilleri.Naturalmente questo non e' successo e devo anche dire che secondo me e' tra i piu' originali come trama e per quanto riguarda il finale cruento,beh,anche questo dimostra che il maestro sorprende sempre.Ciao a tutti e al prossimo
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26/12/2013 16:56:02
Fluente e scorrevole per gran parte della narrazione, ma verso la fine diventa raccapricciante e suona insolito nella produzione così pacata e misurata di Camilleri
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01/08/2012 09:03:00
Questo libro, è la prova definitiva che conferma la mia teoria: mai, mai e poi mai leggere lo stesso autore, specie se scrive libri *in serie*, tutto insieme. Perchè non si farà altro che paragonare la nuova uscita, al *prima*. Bisogna staccare, bisogna lasciare tra un libro e l'altro un giusto spazio per poter dimenticare un po'. La Caccia al tesoro, libro che ho letto dopo diversi anni che non toccavo Camilleri, nonostante il mio incondizionato amore per lui, è la consacrazione dello stesso, la consacrazione della poesia nelle sue parole, la consacrazione che se vogliamo leggere noir italiano, dobbiamo rivolgerci a lui, la consacrazione di un Montalbeno imperfetto, stanco, ma mai da denigrare, e che tutto sommato, ci conferma che non sriesce a sbagliare. E non sbaglia nemmeno Camilleri a impelagarsi in una trama che potrebbe rimandare ai thriller d'oltreoceano, con l'erronea convinzione che gli italiani non siano in grado di scriverli. Sbagliato. E' un noir ed un thriller insieme, ed è PERFETTO. E lo dico con cognizione di causa, leggendo esclusivamente questo genere, da sempre, e in tutte le sue forme, ed in tutte le sue *nazionalità* Peccato che l'ho divorato in poche ore. Perchè oggi mi manca infinitamente.
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11/07/2012 15:34:45
il noir non si addice a montalbano. i libri di camilleri mi rilassano, questo per niente.
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08/07/2012 08:43:16
non è forse fra le migliori avventure del nostro Montalbano ma si fa leggere sempre con piacere. voto 3/5.
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11/05/2012 18:35:52
come al solito, Camilleri non delude... consigliatissimo!!
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21/10/2011 10:52:10
Sicuramente non è tra i piu' belli, forse Montalbano si stà un po' stancando, di sicuro non ci stancheremo di lui; il commissario e' fatto così, prendere o lasciare. Aver visto prima la fiction del libro mi ha rovinato un po' il finale ma si legge sempre volentieri.
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02/06/2011 19:22:12
Nonostante avessi visto lo sceneggiato TV, e' sempre un piacere enorme leggere Camilleri ed il suo Montalbano. Voto 5
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11/05/2011 18:19:30
Bello intrigante un ottimo giallo. Grande Camilleri !
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06/04/2011 12:29:24
Per me leggere un nuovo capitolo del commissario era un appuntamento irrinunciabile. Dopo qualche mese andavo in crisi d'astinenza. Però dopo 12 appuntamenti comincio ad avvertire molta noia e monotonia. Non mi diverto più alle storpiature di Catarella, alle parole siciliane (sempre le stesse), al ripetere che Fazio ha il complesso dell'anagrafe etc. etc. Mi dispiace ma penso di fermarmi qui. A chi comincia consiglio altro, tipo il giro di boa, la pazienza del ragno o il campo del vasaio.
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05/02/2011 09:05:03
Solo una lettura superficiale del libro può farlo definire come uno dei minori della serie, o come uno scrittore a corto di idee, e proprio qui sta il bello, il reinventarsi continuo, questo thriller all'americana poteva risultare totalmente capato per aria, invece, beh invece è riuscito ad integrarlo pienamente e completamente, certo non è tanto il "chi sia il colpevole" il bello di questo libro anche perchè quello si evince rapidamente ma la costruzione di un potenziale serial killer che calato nella nostra realtà poteva risultare ridicolo... invece funziona.
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09/11/2010 19:22:30
a me è piaciuto, soprattutto la seconda parte, che ho letteralmente divorato. non trovo ci sia nulla di male a cambiare un pò registro, altrimenti leggeremmo sempre le stesse cose. bravo camilleri, che dopo tanti anni riesce ancora a stupirci!
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04/11/2010 17:47:25
Forse perchè ho amato troppo Camilleri, la delusione è ancora più cocente. L'autore non solo è a corto di idee, per cui il libro è farcito dei soliti luoghi comuni: le battute sciocche di Catarella, le litigate con Livia, Ingrid che si comporta come sempre, Augello che fa il solito puttaniere. Tutto questo per chi ha letto tutto Camilleri non può che annoiare, perchè è sempre la stessa zuppa. Secondo me anche Montalbano si è rotto di esistere in questo modo. Ma la cosa che non riesco a perdonargli è la parte finale del libro, con queste descrizioni terribili e nello stesso tempo compiaciute di cosa è stato fatto sul cadavere, degne del peggior libro dell'horror (genere che detesto!).Ho fatto fatica ad arrivare alla fine, sapendo che si stava consumando una rottura tra me lettore e Camilleri scrittore. Infatti questo modo di scrivere non ha niente a che vedere con lo stile ironico ed irriverente con cui riusciva a raccontare storie ed ad descrivere le realtà di un certo tipo di sud a me care. Perchè se non ha nuove ed originali idee non sta fermo? o la logica del profitto è più forte di qualsiasi cosa e lo costringe ad invadere gli scaffali delle librerie costi quel che costi?
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02/11/2010 14:57:13
Lo consiglio :)
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30/09/2010 21:00:42
come sempre... o ti piace come scrive o non ti piace. io l adoro !!!e le storie non sono mai banali... bello anche questo!!
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16/09/2010 10:11:59
Leggere Camilleri è sempre un piacere (anche per l'uso delle sonorità del dialetto) ma in questo caso un pò per la povertà della trama, della sua scontatezza e banalità dell'intreccio del giallo e per la superficialità dei personaggilo è stato meno. Camilleri è un grande narratore ed ha scritto veramente di meglio.
