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Anno edizione: 2021
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Le campane di San Pietroburgo è un romanzo storico/realismo magico scritto da Jessica Marchionne ed edito Words Edizioni. Mi aspettavo qualcosa di diverso (forse una storia con più fantasy), eppure questo romanzo è riuscito a superare le mie aspettative e a sorprendermi. Mi sono commossa più volte durante la lettura e sono riuscita a empatizzare molto con Viktor e Gravil, due personaggi ben costruiti che ho amato tanto. Un romanzo dolce e amaro che mi ha fatto provare tante emozioni diverse, coinvolgente e delicato. Il worldbuilding è magnifico e, grazie alla penna dell'autrice, mi sono trovata catapultata nella fredda e innevata San Pietroburgo senza difficoltà. Questo è il primo romanzo che leggo dell'autrice, credo che sia anche il suo primo romanzo pubblicato, e devo dire che ho notato subito il suo talento. Non è facile smuovermi certe emozioni, ma Jessica ci è riuscita con facilità, creando una storia bella e con dei personaggi talmente curati da sembrare reali. Leggerò sicuramente altro di questa talentuosa autrice, intanto vi consiglio di recuperare questo romanzo.
“La mente ragiona, non il cuore”. Le parole del piccolo Rozovijz non possono che essere perfette per descrivere il delicato realismo magico che impregna le pagine di “Le campane di San Pietroburgo”. Una storia che si fa sfogliare come i petali di una tenera rosa, quella che unisce le vite di Viktor, e Gavril e che resterà intatta fino alla fine, quando i suoi petali ormai sbiaditi a Città del Messico, si sostituiranno leggeri alla neve pesante della Russia. Una storia costituita da due parti e che racconta una tragica San Pietroburgo, continuamente in bilico tra dolore e speranza, sofferenza e felicità, in un’altalena senza fine. Due prospettive legate a due protagonisti cui non si può non affezionarsi e non conoscere tutto d’un fiato. Le lacrime sono in agguato, dietro la porta, a ogni passo fin dalle prime pagine. Ma lo è anche la magia, flebile, impalpabile e delicata, in grado però di funzionare davvero, se solo si è disposti a credere. Due oggetti sono il tramite attraverso cui la magia opera: il diario di Viktor e l’orologio che Gavril regala a suo figlio Edgar. Entrambi hanno la funzione di non lasciar morire la speranza, anche quando sembra agonizzare. Speranza che si avverte persino in quel finale dolce-amaro che, con un po’ di serena rassegnazione, non può non essere la conclusione perfetta di una storia in cui si entra e si esce come in un sogno.
Avete presente quando concludete una lettura che vi ha totalmente coinvolto e sentite un vuoto dentro? È quello che è capitato a me con Le campane di San Pietroburgo. È stato difficile "staccarmi" da Gavril e Viktor. Ambientato in una fredda San Pietroburgo, il romanzo è un intreccio di storia e fantasia, sullo sfondo della Russia di Lenin, Stalin e dei Romanov. Presenta una suddivisione in due parti, contenenti i due punti di vista dei protagonisti: la prima dedicata al mondo di Viktor, mentre la seconda ci permette di approfondire la storia di Gavril. Viktor trascorre un'infanzia in solitudine, tra l'indifferenza e l'astio dei suoi fratelli e di suo padre, un uomo assente, distaccato, noncurante dell'affetto e del calore di cui ha bisogno il figlio. Ivan è l'unico fratello che tiene a lui: per il suo decimo compleanno gli regala un diario su cui potrà scrivere la sua storia, immaginando il futuro; il suo sogno è diventare zar. Ben presto il rapporto fraterno precipita.. Viktor viene abbandonato dai suoi cari, fuggiti per espatriare dalla Russia, attraversata dalle rivolte e dall'ascesa di Lenin, leader dei bolscevichi ed iniziatore del regime dittatoriale. Ed è qui che entra in scena Gavril, giornalista a cui il bambino viene venduto e che incarna la figura di padre presente e amorevole. Nel corso della lettura, si percepisce la condizione di miseria e povertà del popolo russo, di come durante la dittatura chi aveva un'opinione diversa veniva punito nel modo più atroce, pagando un prezzo altissimo: perdendo la sua famiglia o la sua stessa vita. Gavril rimane solo e vede in Viktor una seconda possibilità, la sua "rosa rossa". L'amicizia è uno dei temi che spicca nel romanzo.
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