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Un grandioso romanzo corale e polifonico, un'opera letteraria di smagliante bellezza che, alternando i toni dell'epica a quelli dell'elegia, ci dà lucidamente conto di ciò che siamo, in forza di ciò che nel bene e nel male siamo stati.
Il 25 maggio del 1944 – ultimo giorno di guerra a Littoria – nel breve intervallo tra la partenza dei tedeschi e l'arrivo in città degli angloamericani, Diomede Peruzzi entra nella Banca d'Italia devastata e ne svaligia il tesoro. È qui che hanno inizio – diranno – la sua folgorante carriera imprenditoriale e lo sviluppo stesso di Latina tutta. Ma sarà vero? Il Canale Mussolini, intanto, dopo essere stato per mesi la dura linea del fronte di Anzio e Nettuno, torna a essere quello che era, il perno della bonifica pontina. Inizia la ricostruzione, ma al Nord la guerra continua e coinvolge i Peruzzi su tutti i fronti, repubblichini o partigiani. Con il suo funambolico impasto linguistico, con il suo sguardo irriverente e provocatorio sempre addolcito però da un'umanissima pietas, Antonio Pennacchi narra le gesta dei Peruzzi, famiglia di pionieri bonificatori, grandi lavoratori, eroici spiantati, meravigliosi gaglioffi e donne generose. Canale Mussolini. Parte seconda è un grandioso romanzo corale e polifonico, un'opera letteraria di smagliante bellezza che, alternando i toni dell'epica a quelli dell'elegia, ci dà lucidamente conto di ciò che siamo, in forza di ciò che nel bene e nel male siamo stati.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
È un libro che fa riflettere, che ripercorre gli accadimenti del passato passo passo e ce li racconta in maniera impopolare, dalla parte dei fascisti che difesero con le unghie e con i denti quello che gli fu stato donato, perché in fin dei conti "ognuno ha le sue ragioni" e dell'ideologia non importa niente a nessuno, le leggi razziali e le persecuzioni arrivate in Italia da un momento all'altro per via dell'alleato germanico furono accolte più o meno con indifferenza dal popolo italiano affamato, la guerra creò addirittura entusiasmo e sogni di gloria, cosa ne potevano sapere che sarebbero morti a migliaia lontano dai propri cari, torturati e gettati nelle fosse comuni, che ne poteva sapere la povera gente che le bombe avrebbero distrutto il nostro patrimonio artistico e cosa ne potevo sapere io che dopo la lettura di questo capolavoro di romanzo avrei arricchito la mia conoscenza della storia attraverso una visione nuov
Molto coinvolgente la trama del libro. Tuttavia la parte in cui avviene una dettagliata ricostruzione storica dei principali fatti d'arme della resistenza l'ho trovata noiosa e avulsa nel contesto del romanzo. A parte questo neo la lettura è risultata essere un piacere
Decisamente delusa. Ho amato e apprezzato il primo libro, dove attraverso la storia della famiglia Peruzzi, si intrecciano narrazioni storiche che raccontano uno spaccato di vita importante del nostro Paese. Concordo con coloro che lo definiscono come una narrazione confusa e senza filo logico, che ne rende difficile sia la comprensione che la lettura. Lo trovo in generale noioso, mal costruito e decisamente non all'altezza delle aspettative. Forse più opera nata a fini commerciali che letterali.
Recensioni
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