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Una cantina piena di rumore. L'autobiografia dell'uomo che inventò i Beatles
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Una cantina piena di rumore. L'autobiografia dell'uomo che inventò i Beatles - Brian Epstein - copertina
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cantina piena di rumore. L'autobiografia dell'uomo che inventò i Beatles

Descrizione


Con i se e i ma non si fa la storia. E nulla è più vero rispetto alla storia dei Beatles. Cosa sarebbe successo se John Lennon non avesse formato i Quarrymen? Se questi non fossero andati ad Amburgo dove registrarono insieme a Tony Sheridan il disco "My Bonnie"? E se quel disco non fosse stato richiesto a Brian Epstein nel suo negozio di dischi di Liverpool? Richiesta che fece scattare in lui l'interesse e la curiosità su quei quattro Teddy-Boys che si facevano chiamare Beatles e che al pub/cantina chiamato Cavern cominciavano a farsi conoscere e apprezzare dai giovani della loro città natale. In questo libro si deduce, senza ombra di dubbio, che se Brian Epstein non fosse stato così intraprendente e caparbio, e si fosse fermato davanti ai tanti, anche importanti, dinieghi alle sue presentazioni degli ancora sconosciuti Beatles, probabilmente il mondo della musica sarebbe più povero e minore la gioia di milioni di persone nel mondo. Epstein sapeva di avere qualcosa di buono da offrire, non si sarebbe arreso se non dopo aver proposto i Beatles a tutte le etichette musicali esistenti in Inghilterra... e forse, chissà, anche al di fuori. Un insegnamento di vita oltre che l'autobiografia dell'uomo che ha creato i Beatles scoprendoli, convincendoli a modificare il loro look senza in alcun modo cambiare il loro sound, e che li ha messi sulla rampa di lancio da cui, con la collaborazione e l'esperienza di George Martin, sarebbero partiti per un favoloso viaggio fino a collocarsi nel firmamento musicale. Per sempre.
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Dettagli

2013
13 marzo 2013
189 p., ill. , Brossura
9788862312899

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Marco
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Se mi venisse chiesto chi è per me il quinto Beatles (che poi non ho mai capito che senso abbia cercarne un altro.) direi subito George Martin, il loro produttore; un uomo che capiva di musica e aveva una vasta conoscenza classica (i Beatles infatti non sapevano, almeno a inizio carriera, né leggere né scrivere la musica). Per molti invece il quinto fu Brian Epstein che, con questa autobiografia, spiega molte cose degli inizi carriera dei Fab4 (la prima su tutte è che lui non acquistò mai in blocco tutte le copie del loro primo singolo per farlo balzare nei primi posti in classifica). Brian nasce da una famiglia di origii ebraiche e fin da ragazzo non riuscì ad ambientarsi in nessuna scuola. Divenuto adulto, non riusciva a tenersi un lavoro per più di un anno e lavorare nella ditta di mobili della famiglia in un certo senso lo salvò. Poi un giorno, mentre gestiva un negozio di dischi della famiglia, un ragazzo entrò e gli chiese se aveva My Bonnie dei Beatles, un gruppo di Liverpool che suonava ad Amburgo. Brian non li conosceva, ma questo fu un segno del destino: già il nome, secondo Brian, conteneva qualcosa di magico e ben presto, senza avere nozioni in quel campo, ne divenne il manager, portandoli ad avere il primo contratto musicale e il successo in America, con concerti in molte parti del mondo (Parigi, Svezia, Australia ecc...). Questa autobiografia è ben scritta anche se a volte un po' noiosa perché Brian ci parla di alcuni aspetti relativi al business e quindi poco interessanti (tariffe, cme gestire le fidanzate, e i fans, raccontate in modo un po' freddo...) ma ha il pregio di avere una vista positiva sul mondo dei Beatles antecedente al loro smarcarsi dai concerti e suonare solo in studio (cosa che porterà Brian ad essere sempre più marginale). Come tutti i fans dei Beatles sanno, Brian si suicidò subito dopo l'incizione di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, lasciando un grande vuoto nei suoi assistiti.

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faggi
Recensioni: 3/5

Storicamente non dice nulla, pensando che è uscito nel 1964, a firma del manager. E, chiaramente, in questi 50 anni la materia Beatles è stata sviscerata in maniera ben più corposa. E' però un curioso ritratto di "come eravamo" all'inizio della beatlemania, con pronostici per il futuro riusciti ("dureranno")e mancati ("dureranno anche i miei altri artisti"). Come aprire un giornale dell'epoca. Interessante, non esaustivo.

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