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Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2014
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In questo piacevole libro si raccontano le cantonate e gli scivoloni in cui sono inciampati cinque geni della scienza: Darwin, Lord Kelvin, Pauling, Hoyle ed Einstein. D'altra parte si sa che la scienza procede per prove ed errori, e si sa anche che gli errori sono benefici perché permettono alla scienza di fare passi in avanti, anzi un vero scienziato cerca di falsificare una teoria, per proporne una nuova e migliore. Memorabile è il cruccio di Einstein per avere introdotto nelle sue equazioni la costante cosmologica; la introdusse perché senza di essa si deduceva l'espansione dell'Universo, ritenuta a quel tempo, dalla comunità degli scienziati, una cosa inconcepibile. L'introduzione della costante rimetteva in ordine le cose e l'Universo ritornava ad essere statico. Poi arrivò la teoria del big-bang....
[NOTA: ho letto l'edizione inglese del libro] Mario Livio, che come si capisce dal nome è un romeno che da piccolo è emigrato con la famiglia in Israele e poi si è naturalizzato americano, è un astrofisico con centinaia di articoli pubblicati, ma è noto al grande pubblico per i suoi volumi divulgativi. In questo testo Livio parla delle cantonate (come da titolo della traduzione italiana) prese da alcuni grandi scienziati tra Ottocento e Novecento: Charles Darwin, lord Kelvin, Linus Pauling, Fred Hoyle, Albert Einstein: quest'ultimo con una "cantonata alla rovescia". Il suo punto non è dire "vedete che anche loro sbagliano come tutti noi", quanto piuttosto mostrare che ci sono dinamiche mentali che impediscono a tutti noi di intuire una diversa soluzione: per esempio Kelvin aveva calcolato erroneamente l'età della Terra partendo dalla sua temperatura, ma non aveva considerato la possibilità che ci fossero sorgenti interne che generano calore (l'uranio e la radioattività) né dinamiche come la convezione. L'altra caratteristica del libro è dare una panoramica dell'idea fondamentale per cui lo scienziato è conosciuto, facendo divulgazione senza che il lettore se ne accorga, e spiegare poi come si può perdere il tocco, nonostante l'indubbia genialità di costoro. Una nota triste. Ho iniziato a leggere l'edizione rilegata del libro, tradotta da Stefano Galli, mentre ero in biblioteca aspettando che i bimbi terminassero di assistere a uno spettacolo. Mi sono trovato tra pagina 24 e pagina 25 due di quegli strafalcioni (quello sulla pressione nella fossa delle Marianne generata dal batiscafo che era sceso laggiù, è stata corretta nell'edizione in brossura; la confusione tra specie ed esseri viventi è rimasta) che mi ha fatto decidere di prendere l'originale in ebook.
Si parla degli errori commessi da cinque grandi scienziati nel corso delle loro carriere. Nell'occasione vengono illustrate e in modo non superficiale le teorie correlate. Per mia disposizione ho tovato più interessanti Darwin ed Einstein, per cui accenno solo a loro.Innanzitutto non viene messo in discussione il grosso del darwinismo, come magari piacerebbe a certi oppositori (pochi per fortuna) mossi da ideologie o per dirla tutta, spesso da motivi religiosi.L'errore fu di ritenere che i caratteri dei genitori fossero ereditati dai figli per mescolanza, che poi non convinceva lo stesso Darwin, che però per rimediare aggiunse un altro errore, la pangenesi. L'errore di Einstein fu l'introduzione nelle proprie equazioni di una costante,per confermare la convinzione di un universo statico.Paradossalmente la costante è stata reintrodotta nelle riflessioni dell'odierna fisica teorica,pur con un'interpretazione diversa,l'energia dello spazio vuoto.In conclusione,perchè ho l'impressione che di Mario Livio mi posso fidare, e leggo di vera scienza e non di aria fritta? Dati e notizie precise, argomentazioni elaborate sulle varie teorie, mai rimandi a fascinazioni metafisiche e soprattutto religiose,mai uno stupore tendenzioso insomma. E sempre e non meno importante il riconoscimento ammirato del valore degli scienziati discussi nel testo, che hanno dato contributi enormi alla storia della scienza.
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