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Il cappotto - Nikolaj Gogol' - copertina
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cappotto

Descrizione


Akakij Akakievic Basmackin è un mite impiegato, deriso dai colleghi, copiatore di lettere ad un ministero, così povero da dover risparmiare un intero anno per potersi far fare un nuovo cappotto dal sarto. La felicità di sfoggiarlo dura un solo giorno: la sera stessa viene assalito e derubato del suo bene prezioso. La polizia lo tratta malamente e non riesce neppure una colletta tra i colleghi. Dopo pochi giorni Akakij Akakievuc muore di disperazione e di freddo. Il senso della non esistenza, la descrizione profonda e autentica della condizione umana resa "oggetto" e la ricerca dell'ideale. Akakij Akakievié, modesto funzionario schiacciato dalla vita, grazie a un cappotto nuovo riesce a risvegliare il suo carattere e vivere una parvenza di esistenza sociale. Un sogno ironico e metafisico dove, come afferma Nabokov, "è l'assurdo la musa favorita di Gogol"'. Goffaggini, tragedie, speranze tradite e illusioni riconquistate: il fantasma di Akakij si aggira dal 1843 tra noi, continua a farlo, fantasma inquieto, oggi.
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Dettagli

2006
Tascabile
21 giugno 2006
125 p., Brossura
9788817011303

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Q.Z
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Una commistione di storie

Una commistione di storie e luoghi, tra una Roma ottocentesca e una Pietroburgo zarista, fa da sfondo alla decadenza, o per meglio dire, alla denigrazione economica e umana di Akakij Akakievic, prototipo del ceto impiegatizio alla mercé delle malevoli dicerie del prossimo nonché dei tiri mancini del destino sempre propenso a spezzare le ali dei più docili. Certa l'immedesimazione, finanche l'indignazione del lettore più incline all'empatia e alla compassione umana. "La mantella" di Gogol' marchia un'epoca, delimita i confini 'territoriali' della neo-letteratura russa di stampo socio-realistico, affigge sul muro della letteratura mondiale un poster sempiterno.

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Carla
Recensioni: 5/5

I racconti di questo straordinario scrittore sono tutti meravigliosi, ironici e amari allo stesso tempo, ma questo è davvero speciale.

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Travax
Recensioni: 5/5

Ho letto di Gogol' tutti i racconti di Pietroburgo. "Prospettiva.." l'ho trovato così così. "Il naso" e "il ritratto" sono i più conosciuti ma a me non hanno entusiasmato più di tanto. "Il cappotto" è un manifesto invece; contro i sopprusi, le ingiustizie, contro chi è forte con i deboli e debole con i forti. Molto fantozziano. Se non volete leggere tutti i racconti, quanto meno spendete del tempo per leggere questo. Ne vale davvero la pena. A mio avviso: pietra miliare.

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Nikolaj Gogol'

1809, Sorocincy (Ucraina)

Già maestro del Realismo, Gogol' Nikolaj Vasil'evic (Sorocincy, 1809 - Mosca 1852) si distinse per la grande capacità di raffigurare situazioni satirico-grottesche sullo sfondo di una desolante mediocrità umana, o di quella che è stata definita pošlost' con uno stile visionario e fantastico tanto da essere definito da molti critici un precursore del Realismo magico. Tra le opere più significative si ricordano i racconti Taras Bul'ba (1834) e Arabeschi (1835), la commedia L'ispettore Generale (1836), la raccolta I Racconti di Pietroburgo (1842) e il romanzo Le anime morte (1842). Nel 1831 esce la prima parte di Veglie alla fattoria presso Dikan'ka (il suo ingresso nel mondo letterario pietroburghese) che gli frutta l'incontro con Puskin. Poco dopo...

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