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«Ogni tanto ci passo sotto la sua casa, e ho sempre la sensazione che sia piovuto da poco. Non so chi vi abiti adesso: ormai è un luogo murato. "Nonna apri, sono io." "Io chi?" "Io." Da bambina, per me, Roma era lei. Roma era casa di nonna.»
Al centro di questo romanzo, il primo scritto da Margaret Mazzantini, c'è l'esistenza drammatica di una donna coerente e volitiva, che riesce sempre a conservare con coraggio e tenacia la sua indipendenza interiore. È Antenora, personaggio di grandissima forza, protagonista di un'esistenza straordinaria e drammatica che inizia nei primi anni del Novecento e arriva fino alla fine del secolo. Vissuta in una società dominata dagli uomini, chiusa nei ruoli di figlia, sorella, moglie, madre e infine nonna, Antenora è in realtà l'eroina di un mondo arcaico nel quale, pur confinata all'interno delle mura, esercita un matriarcato energico e indiscusso. Valori netti e semplici, sentimenti forti ed esclusivi la renderanno capace di affrontare dittature, guerre e la difficile ricostruzione, senza mai perdersi d'animo, senza mai smarrirsi, anzi affermando il proprio essere primattrice. Di fronte alla sua morte, in un gelido mattino d'inverno, una donna di un'altra generazione – la nipote – ne tratteggia un superbo ed evocativo ritratto. Il catino di zinco è il libro di una donna sulle donne, un romanzo che fa i conti con il femminismo e il post-femminismo senza smancerie, senza sentimentalismi, persino con qualche asprezza. Un romanzo intenso e coinvolgente costruito attorno a una donna in grado di essere sempre se stessa nonostante l'ostilità del mondo e della storia.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Margaret Mazzantini è una delle mie autrici preferite. Mi sono innamorata della sua scrittura forte, realistica, cruda, diretta con “Non ti muovere” che è ancora oggi il mio libro preferito in assoluto. “Il catino di zinco” è un romanzo pieno di emozione, denso e crudo. La scrittura della Mazzantini non si smentisce mai ed è in grado di farti piangere, sorridere, pensare e arrabbiare tra le sue pagine come nessun altro. In generale devo dire che sono rimasta delusa da questo libro perchè avevo altissime aspettative. Anche gli altri libri della Mazzantini utilizzano un linguaggio molto ricercato, complesso, a volte aulico, con descrizioni infinite, ma in tutti gli altri libri sono arrivata a un punto di svolta, qui no.
Recensioni
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