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Anno edizione: 2005
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Ho letto questo libro l'estate scorsa tra un'andata e un ritorno in viaggio in treno..vi consiglio di prendere penna e carta per tenere il filo di tutti i personaggi che si frappongono nel racconto, Gabriel Garcia Marquez geniale!
Nomi e paesi lontani, che oggi i critici chiamano realismo magico, ma che in realtà è la solitudine dell'uomo di fronte a un'idea di progresso che lascia l'individuo inerme di fronte a quei "giganti" che brutalmente governano le vite, sradicano, spremono le ricchezze e le anime. Macondo è il mondo. Non è un caso che il romanzo più celebre e denso di Gabo (e forse anche del XX secolo) esca nel 1967 (in Italia è pubblicato nel 1968 da Feltrinelli nella traduzione di Enrico Cicogna). Non è un caso, poiché è difficile credere alle coincidenze, quando nel mondo una generazione è pronta a fare una rivoluzione, e un mondo è descritto con tutte le storture, le stranezze, le difficoltà, le "magie", i sentimenti e le generazioni che passano e cuociono sotto il sole ardente e si piegano sotto la pioggia e si inchinano alla morte. L'America Latina è soltanto un teatro, forse quello più truce di una modernità altera che nega i popoli e la natura dell'uomo. Soltanto l'istinto della sopravvivenza risulta - perdonatemi il gioco di parole - sopravvivere. Rimane un uomo diverso, ma che nello stesso tempo è uomo perché sopravvive nel seme e nell'amore. Amore, ricordi e una rivoluzione di Bolìvar non compiuta. Sogni che sono già nostalgia. Oggi saranno più di cento gli anni che questo momento di solitudine darà all'anima del mondo.
A chi ha trovato questo libro brutto, noioso, sconclusionato, posso dire solo questo. Avevo letto Cent'anni di solitudine a vent'anni. Perché si doveva. E avevo fatto una fatica enorme... ero riuscito a portarlo a termine solo perché le mie rigidità mentali mi imponevano di finire qualsiasi libro (non lo considero un pregio, tutt'altro). Ora di anni ne ho quarantacinque. L'ho riletto qualche mese fa e ne sono rimasto assolutamente folgorato. Un capolavoro assoluto. C'è tutto, tutto il reale e tutto l'immaginario (che è comunque reale) che compongono la vita di un uomo e di una donna. L'ho amato così tanto che terminata l'ultima pagina, ho ricominciato da capo, godendomi ogni singola riga, ogni singola immagine, ogni singolo moto del cuore.
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