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Anno edizione: 2025
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«Se c'è qualcosa che vi urta nel profondo, non state lì a pettinare le bambole. Non importa in quanti sarete, se in tanti o in pochi o da soli. Impegnatevi, e collegate l'impegno a un pensiero. Magari con l'aiuto di chi ha frequentato la politica per tutta una vita e dovrebbe dedicarsi a seminare e non a raccogliere.»
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Un libro utile, a tratti prezioso, almeno nella sua prima parte. Chiedimi chi erano i Beatles permette di ripercorrere la storia del PCI, le lotte politiche e sindacali, lo scontro con la Democrazia Cristiana e la lenta maturazione del compromesso storico, interrotto bruscamente dal rapimento di Aldo Moro. È in quelle pagine che si ritrova il Bersani più autentico: quello che crede ancora nel valore del lavoro, nella moralità della politica, nella cultura popolare come cemento civile. Il libro è anche un ritratto coerente dell’uomo: riflessivo, leale, onesto. E questo non è poco. Ma come accade per il partito da cui proviene, anche nel suo pensiero politico affiora una certa dissociazione dalla realtà sociale. Bersani resta un idealista, e lo dimostra quando afferma che, se fosse diventato premier nel 2013, la sua prima mossa sarebbe stata introdurre lo ius soli. Un gesto simbolico, forse nobile, ma totalmente fuori contesto in un Paese che già allora faticava a trovare risposte concrete per i propri cittadini. È lo stesso limite del Partito Democratico: l’essere diventato la casa delle minoranze – immigrati, LGBTQIA+, poveri, rom, donne – dimenticando la classe lavoratrice, il ceto medio, i precari. La sinistra un tempo era laica e sindacale, oggi è ideologica e distante. E questo, inevitabilmente, si sente anche tra le righe del libro. Resta un’opera interessante, scritta con lucidità e garbo, che ci ricorda quanto Bersani sia una brava persona in un mondo politico che premia i più spregiudicati. Ma la sua visione, oggi, appare superata. Se fosse al governo, con leader come Trump, Putin o Xi Jinping, sarebbe come un bambino buono gettato in un mare di squali. Un libro da leggere per capire da dove veniamo, ma anche perché la sinistra italiana continua a perdere consensi e voti.
Libro che collega ambiti sociali, culturali degli anni sessanta.
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