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Cm. 23, pp. (2) lx, 393 + (1) di errata. Legatura strettamente coeva in cart. alla rustica con nervi passanti e titoli manoscritti al dorso. Con graziose decorazioni tipografiche (testatine, capolettera e finalini). Esemplare fresco e marginoso, in eccellente stato di conservazione. Prima edizione in volume, estremamente rara, di questa importante storia di Novara e, insieme, della Lombardia viscontea tratta dal manoscritto dell'Ambrosiana di Milano; l'opera era apparsa in forma pre-originale dapprima nel "Thesaurus antiquitatum et historiarum Italiae" (IX, 6) e poi nel tomo XVI dei "Rerum Italicarum Scriptores" del Muratori, "L'A. racconta i fatti successi nella sua città natale, Novara, estendosi però fino ad abbracciare la Storia dei Visconti dall'Arcivescovo Ottone a Galeazzo (1250-1362).Dice il Tiraboschi, V, 452 che l'A. "ha una cotal sua grazia di raccontare, e una sì natia, e talvolta soverchia sincerità, che non può leggersi senza piacere". Il De Bello Canepiciano (che comincia a pag. 331 della nostra) narra la guerra scoppiata nel Canavese in questi stessi anni, e il Muratori non dubita dell'autenticità di questo libretto, "quod sine dubitatione eidem Azario debemus" bensì del correttore che Lazzaro Agostino Cotta, Notaio Novarese, indica per Ambrogio di Roccacontrata, mentre il Muratori ritiene che sia stato il Cotta stesso" (Cat. Hoepli). Precedono l'opera un elenco dei Decurioni di Novara del 1771, una "Praefatio" del Muratori, un'avvertenza ai lettori e 3 scritti storico-diplomatici dell'Azario. Molto scarse le notizie sull'Azario, che fu Ufficiale pagatore delle milizie a Bologna e a Bergamo sotto Matteo II; stando al Corio, viveva ancora nel 1385 "e non mancano alcuni che attribuendogli anche gli Annales Mediolanenses (che però il Muratori ritenne di un altro Azario) porrebbero il suo acmé nel 1238" (Hoepli).
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