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Birgitta Roslin, giudice di Helsingborg, scopre che i genitori adottivi di sua madre sono rimasti coinvolti in un omicidio di 19 persone. Il ritrovamento di un nastro di seta rossa la porta a Pechino, dove la scoperta di un diario le svela una terribile storia di schiavitù e soprusi del lontano passato. In piazza Tien an Men è aggredita e finisce in ospedale. Entra in scena Ya Ru, fratello di Hong, che fa uccidere in un safari in Africa. Tenta anche di uccidere Birgitta un mattino a colazione versandole polvere di vetro nel bicchiere. Ma è ucciso da una fucilata. Alcuni giudizi storici: Mao è pensatore, civetta, uccello rapace; Deng è un gatto che caccia i topi. In un post scriptum da Maputo (Africa) del 2008, Mankell dichiara che tutti i personaggi del racconto sono morti. Romanzo avvincente anche se forse un po’ prolisso.
L'autore fa svolazzare da un continente all'altro,da un secolo all'altro ma alla fine la sostanza è sempre la solita minestra riscaldata:i cattivi sconfitti,i mediocri fatti fuori,l'eroe buono miracolosamente salvato.e per quanto le crudeltà inflitte agli uomini saranno state sicuramente vere,quelle nei confronti degli animali ce le poteva proprio risparmiare, benché metafore.alla fine della lettura,se pur avvincente,si rimane delusi.
Un libro scarsino, di certo non il migliore Mankell, ma con ottima ambientazione geopolitica: ma per capire il movente del crimine iniziale bisogna avere molta fantasia.
Recensioni
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Una scena del crimine che sarebbe entrata nella storia del crimine svedese. Un intero villaggio viene battuto casa per casa dalla polizia, ma si trovano soltanto dei cadaveri. Diciannove persone, per lo più coniugi anziani sorpresi nel sonno, un ragazzino di circa dodici anni con una gamba martoriata dopo l'assalto di un lupo, ma anche cani, gatti, persino un pappagallo, tutti uccisi a coltellate. L'odore dolciastro e amarognolo della morte ha invaso tutto il villaggio, solo una famiglia si è salvata, gli Hanson, insieme a una donna che continua ad aggirarsi in vestaglia nella neve, con le mani giunte in preghiera e lo sguardo sconvolto. Vivi Sundberg, corpulenta sulla cinquantina, è una poliziotta tenace e capace di analizzare anche i più piccoli indizi, ma quando si trova a ispezionare tutti quei cadaveri deve rinunciare ad appuntare sul suo taccuino tutti i particolari. La scena è troppo truce, è una vera strage.
è attraverso i notiziari che il giudice Birgitta Roslin scopre cha a pochi chilometri da casa sua è accaduto l'impensabile. Sposata da molti anni e con quattro figli grandi, Birgitta è un giudice scrupoloso, che si getta spesso a capofitto nel lavoro così come nelle altre cose della vita. Ma la sua vita, tutto sommato serena e stabile, sta per essere sconvolta da un notiziario televisivo: il villaggio della strage era proprio quello in cui era nata sua madre e in cui anche lei aveva vissuto per qualche tempo prima di essere data in adozione.
Inizia in questo modo l'ultimo straordinario romanzo di Henning Mankell. Lasciati i panni del commissario Kurt Wallander, protagonista di ben 9 romanzi tradotti in quaranta lingue, lo scrittore svedese crea una pletora di nuovi attualissimi personaggi, intorno ai quali ruota questo libro. Un romanzo corale, in cui ogni personaggio è descritto in maniera magistrale e che si colloca a metà strada tra un thriller e un romanzo storico. Partendo dalle foreste scandinave la trama si snoda su diversi piani temporali, tra la Svezia dei giorni nostri, la Cina e gli Stati Uniti di fine Ottocento. Dall'estrema povertà delle campagne cinesi durante gli anni del comunismo imperiale, alla svolta ipercapitalistica della Pechino contemporanea, meta di designer e di architetti.
Un nastro rosso è sparito dalla lampada di un ristorante cinese, lo stesso nastro verrà trovato sulla neve di Hesjovallen, dove è avvenuta la strage. Birgitta Roslin ha a disposizione un unico indizio per mettersi sulle tracce del misterioso uomo cinese ospite del villaggio in quei giorni, noi lettori abbiamo a disposizione quasi 600 pagine, per godere di una prosa perfetta, immaginifica, degna della fama del maestro scandinavo.
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