L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Si tratta del resoconto del 6 agosto del 1945 vissuto in prima dall'autrice. Il contenuto non ha bisogno di commento, l'unica cosa è la forma che risulta certe volte troppo barocca. Ho preferito lo stile semplice utilizzato per la maggior parte del libro.
L'autrice, il 6 agosto 1945, era una giornalista e scrittrice già professionista, e si trovava ad Hiroshima per motivi personali. Sopravvisse alla bomba atomica, ma da quel momento per lei, come per migliaia di altri, iniziò un calvario fisico e psicologico infinito. Pensò da subito alla stesura di Città di cadaveri (屍 の 街, Shikabane no machi, pubblicato poi nel 1948) ritenendo il dovere della testimonianza una sua precisa responsabilità di scrittore. E ciò che colpisce della sua scrittura è la distanza dal lettore: Ōta non cerca di stimolare empatia, lascia fluire sulla carta ciò che ha visto e provato, senza filtrarlo, e non dissimula la sua rabbia, non solo verso l'evento terrificante, ma anche verso il suo stesso paese, verso l'annichilimento cui tutti i colpiti sembrano soggetti, la disorganizzazione, l'abbandono cui sono stati lasciati dalla Società che avrebbe dovuto supportarli. Per i sopravvissuti ad Hiroshima, e poi a Nagasaki, la guerra non è mai finita, il dolore e lo strazio li hanno seviziati fino al giorno della loro morte, Ōta visse i successivi anni con il terrore di riscontrare in se stessa le conseguenze delle radiazioni, continuò a scrivere delle bomba, dei sopravvissuti, e ci furono critici che ravvisarono in questa sua ostinazione comprensibile una fissazione sintomatica di squilibrio mentale. La politica opportunista può fare accettare l'inaccettabile, cambiandogli di significato. Libri come Città di Cadaveri servono a restituirci le urla e l'orrore di coloro che sulla propria pelle pagano la dissennatezza della guerra.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore