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In Croniche Epafàniche e Vacca d'un cane, Francesco Guccini aveva già dato prova della sua passione nel raccontare i sentimenti e i gesti di gente semplice ma sapiente, cresciuta al ritmo delle stagioni, modellata dal lavoro della terra e dai riti della famiglia. Ora, il cantautore e scrittore emiliano, si cimenta in un nuovo romanzo che conclude un'ideale trilogia nata e cresciuta sull'Appennino, passando per Bologna, Modena e dintorni. Curioso e minuzioso indagatore dell'animo umano e delle sue vicissitudini, Guccini ricorda un vivace universo d'altri tempi, caratterizzato da una grande ricchezza materiale e spirituale; un mondo che sa di antico, precedente l'avvento della modernità che tutto travolge e trasforma. In questo indimenticabile ritratto può riconoscersi gran parte della provincia italiana degli anni '60 e '70 e le generazioni dei giovani di allora, di cui vengono rappresentati i sogni, i dubbi, le goffaggini e l'euforia. I racconti racchiudono in sé una breve storia, un quadro di vita di una generazione che ha molto lottato, molto sognato e molto influenzato le successive. Il tutto si fissa sulle pagine con la leggerezza del ricordo, senza esaltazioni o rievocazioni nostalgiche ma con forti suggestioni autobiografiche. I luoghi, pur nascosti sotto nomi di fantasia (Bologna è "Cittanòva", Modena "Città della Motta"), emergono con tutta la loro prepotente personalità, in una narrazione che li vede principali protagonisti insieme a più o meno anonimi ragazzi e ragazze di allora.
Di questo libro colpisce piacevolmente lo stile della prosa, ricca di echi, sfumature, vibrazioni, infarcita di preziosismi letterari ma anche di termini gergali e dialettali, che ne accentuano l'espressività tipica di tutti i libri di Francesco Guccini. Il risultato è un racconto che avanza con la leggerezza della musica e la voce, a volte dolce, a volte aspra, della poesia, grazie al quale, chi ha vissuto quei momenti può concedersi uno straordinario salto indietro nel tempo, e chi non li ha vissuti, può conoscere da vicino un'epoca e un mondo ormai per sempre scomparsi.
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