Il club dei perdenti

Quando Alec va in prima media si trova a doversi organizzare per poter continuare a leggere i suoi amati libri, non può più infatti continuare a farlo durante le lezioni come nei due anni precedenti, dato che i professori lo tengono d’occhio, e se il suo profitto non fosse buono rischerebbe di dover frequentare i corsi estivi anziché andare in vacanza nella casa dei nonni in New Hampshire a praticare l’amato sci d’acqua. Costretto dal nuovo lavoro dei genitori a frequentare il doposcuola decide di fondare un club di lettori, ma, per poter leggere in pace senza tanta gente intorno, sceglie di chiamarlo “Club dei perdenti”, così da scoraggiare le iscrizioni. Cofondatrice del club è Nina, una coetanea di Alec appena trasferitasi in città. Le cose non andranno come previsto e il club un po’ alla volta avrà sempre più successo. Anche la vita di Alex cambierà, tra l’amicizia con Nina e la rivalità con Kent, vecchio amico d’infanzia ora diventato il più bravo negli sport della scuola e bulletto in erba che gli ha affibbiato il nomignolo di “topo di biblioteca”.

Un libro in grado di tenere il lettore incollato alle sue pagine per scoprire come evolverà la vicenda. Amicizia, famiglia, importanza della lettura, bullismo,… numerose sono le tematiche che emergono, ma tutte affrontate in modo spontaneo e leggero.

"È questo che facciamo nel Club dei perdenti: leggiamo. Ho inventato questo nome perché a settembre volevo avere un tavolo tutto per me, per leggere senza che nessuno mi disturbasse... Avevo immaginato che con un nome così nessuno si sarebbe iscritto. Ma gli altri hanno capito che era un posto dove stare insieme a leggere, e hanno deciso che amavano la lettura più di quanto odiassero il nome. Ci fu una breve risata del pubblico, poi Alec proseguì. <Però ci ho pensato molto, e Club dei perdenti è un gran bel nome. Nella biblioteca della scuola c'è un vecchio poster che dice 'Perdetevi in un libro'. È quello che facciamo noi. Ci perdiamo nei libri per ore e ore... Libri su persone e posti diversi. Quando torniamo, portiamo con noi qualcosa. Quando ci perdiamo in quel modo, troviamo un sacco di roba interessante>". Chi di noi lettori non si ritrova pienamente in Alec? Che è un ragazzino di prima media, sì, ma con una passione talmente forte per la lettura che non riesce a staccarsi dai libri neanche durante le lezioni - cosa che purtroppo i prof non possono non notare. La soluzione è arrivare a un accordo: seguire normalmente le lezioni e leggere durante il pomeriggio, grazie all'attività extrascolastica. Alex crede di essere il solo lettore, e invece pian piano varie persone si avvicinano al suo tavolo in palestra, sfidando bulli e pallonate. Una storia bellissima, davvero, su quanto la lettura può essere inclusiva, su come si possono affrontare le derisioni scolastiche rimanendo se stessi e su come non ci si senta mai soli dentro alle pagine.